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MONDO

Un milione e mezzo di morti

Erdogan nega il genocidio armeno: "Se lo fosse non ci sarebbero armeni in Turchia"

Ad una settimana dalle condoglianze ai nipoti nelle vittime, il premier turco Erdogan nega il genocidio armeno. Durante l'Impero Ottomano, a partire dal 1915, morirono 1,5 milioni di persone

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“Se fosse stato un genocidio come potrebbero esserci ancora armeni nel nostro Paese?”. E’ con queste parole che il premier turco Erdogan ha di nuovo negato che i massacri – costati la vita a un milione e mezzo di armeni - siano stati un genocidio.

Una settimana fa le condoglianze ai nipoti delle vittime 
Dichiarazioni, rilasciate ad una TV americana, che colpiscono la comunità armena della Turchia una settimana dopo che lo stesso premier, in occasione del 99esimo anniversario dell’inizio delle deportazioni, aveva presentato ai nipoti delle vittime le proprie condoglianze. Rifiutate. Nessun commento dell’Armenia che non ha relazioni diplomatiche con la Turchia e ha spesso denunciato il negazionismo di Ankara.

Il genocidio armeno 
Su questo sito, in inglese, la comunità armena internazionale ha raccolto la storia e le testimonianze del genocidio per commemorare le vittime del crimine di massa dell’allora Impero Ottomano. Quello che viene ricordato come “genocidio armeno” si svolse in due diversi momenti storici. Durante la Prima Guerra Mondiale, tra il 1915 e il 1917, la comunità armena venne decimata: le migliaia di persone deportate dall’Anatolia e dall’Armenia vennero mandati nel deserto a morire di sete, molti vennero sottoposti ad abusi e violenze e poi uccisi brutalmente. Ai sopravvissuti toccò la scure del 1920: per tre anni vennero sottoposti ad ulteriori massacri, decimati. Tutti i loro beni vennero espropriati.