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MONDO

Medioriente

Escalation di violenza in Israele e Cisgiordania, ucciso un palestinese di 12 anni a Betlemme

Tensione alle stelle nelle ultime 48 ore dopo le aggressioni a famiglie di ebrei e le restrizioni all'accesso alla Città Vecchia di Gerusalemme. Il governo palestinese intende portarte il caso del dodicenne ucciso davanti ai tribunali internazionali: "E' stato ucciso da un cecchino"

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Sabato a Gerusalemme due israeliani uccisi a coltellate da un palestinese
Un ragazzino palestinese di 12 anni è stato ucciso a Betlemme, in Cisgiordania, in scontri con l'esercito israeliano nei pressi del campo profughi di Aida. Lo riporta l'agenzia Maan che cita fonti mediche del luogo. Secondo la stessa fonte anche un altro ragazzo sarebbe stato ferito alle gambe. 

Ramallah: il dodicenne è stato colpito da un 'cecchino'
Il governo palestinese intende portare nei tribunali internazionali il caso di Abdul Rahman Shadi Obeidallah, il ragazzino di 12 anni ucciso questo pomeriggio durante scontri con l'esercito israeliano vicino Betlemme. Lo annuncia l'Anp secondo cui il ragazzino sarebbe stato ucciso "da un cecchino con un fucile Ruger" (in dotazione all'esercito israeliano).    

Crescendo di violenza, 4 morti in 48 ore
Il ragazzino palestinese è solo l'ultima vittima di un'escalation di violenza in Israele e Cisgiordania. In poco più di 48 ore due israeliani sono stati uccisi a coltellate a Gerusalemme mentre un altro giovane palestinese, 18 anni, è stato freddato durante gli scontri con l'esercito israeliano in Cisgiordania. Decine i feriti.

Il governo dello Stato ebraico ha deciso di impedire l'accesso dei palestinesi alla Città Vecchia. Le restrizioni resteranno in vigore per due giorni. Solo gli israeliani, i turisti, i residenti e i commercianti potranno entrare nella Citta Vecchia. E le preghiere sulla spianata delle Moschee saranno permesse solo agli over 50.

Le forze di sicurezza israeliane erano già in stato di allerta dopo i recenti scontri sulla Spianata delle Moschee e in altri punti della Città Vecchia di Gerusalemme, soprattutto dopo l'uccisione, davanti ai loro figli, di una coppia di ebrei in
Cisgiordania.

La dura risposta israeliana è scattato dopo un'altra aggressione, sabato sera, di una famiglia di ebrei ultraortodossi nella Città Vecchia, che ha causato due morti e tre feriti, oltre all'uccisione del 19enne attentatore palestinese che ha agito armato di coltello. L'attacco è stato poi rivendicato dalla Jihad islamica.

Intanto, secondo la Croce rossa 77 palestinesi sono stati feriti ieri da pallottole di gomma e da proiettili, nel corso degli scontri scoppiati in Cisgiordania, nell'area di Tulkarem, Jenin, Hebron e alla periferia di Ramallah. E sono in molti a temere una terza "intifada", una nuova ribellione palestinese dopo quelle del 1987 e del 2000.