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MONDO

Il disastro nella città portuale della Cina

Esplosione Tianjin, giallo sulle sostanze in fiamme. Pechino promette trasparenza ma censura il web

La deflagrazione è avvenuta in un magazzino della compagnia Tianjin Dongjiang Port Rui Hai International Logistic che trasporta materiale chimico da e per il porto della città e serve anche Pechino

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Cina, esplosione a Tianjin (La Presse)
Dopo che 12 vigili del fuoco sono morti nell'incendio di Tanjin, le autorità cinesi hanno deciso di sospendere il lavoro di spegnimento delle fiamme e di ricerca dei superstiti. Il problema principale riguarda il fatto che non è chiaro quante "merci pericolose" siano presenti nell'area. Le due esplosioni e l'incendio avvenuto nella città portuale nel nordest della Cina hanno ucciso almeno 44 persone. I feriti sono centinaia, forse 400, 32 dei quali ricoverati in ospedale in condizioni critiche.

Il 'fungo' di fuoco e i rumori provocati dalla deflagrazioni sono stati avvertiti da molto lontano. Inizialmente si credeva che a scoppiare alle 23:30 di ieri fosse stato un carico di esplosivi, vista la violenza della detonazione. Poi è stato chiarito che l'incendio è avvenuto in un magazzino della compagnia Tianjin Dongjiang Port Rui Hai International Logistic, fondata nel 2011, che trasporta materiale chimico da e per il porto di Tianjin e serve anche Pechino. Rimane il mistero su quali siano precisamente le sostanze all'interno del magazzino. 

Intanto, in una dichiarazione diffusa dai media cinesi, il presidente Xi Jinping ha ordinato che vengano fatti "tutti gli sforzi" per salvare i feriti e contenere il numero delle vittime delle esplosioni. Xi Jinping ha aggiunto che le indagini sulle cause del disastro saranno "trasparenti" e che "nessuna informazione" sarà nascosta al pubblico. Però alcuni utenti cinesi di social network si lamentano del fatto che i loro post sull'esplosione siano stati censurati.