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MONDO

Ancora sangue in Turchia

Strage di militari ad Ankara: autobomba provoca 28 morti e 61 feriti

L'esplosione è avvenuta al passaggio di tre bus che trasportavano militari. Diversi ufficiali tra le vittime. L'attentato non è stato rivendicato, ma si sospetta una matrice islamista o curda. Governo convocato per un vertice di emergenza. Il premier turco Davutoglu non partirà alla volta di Bruxelles per il vertice Ue, e il presidente Erdogan ha rinviato il previsto viaggio in Azerbaigian: "Siamo determinati a rispondere all'attacco", ha assicurato 

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Ventotto morti e 60 feriti: è il tragico bilancio dell'esplosione di un'autobomba nel centro di Ankara, al passaggio di tre bus militari. A confermarlo è stato il portavoce del governo turco, il vicepremier Numan Kurtulmus,
spiegando che tra i morti "probabilmente ci sono anche civili".

L'esplosione ha distrutto i mezzi con a bordo personale militare, tra cui molti ufficiali, fermi al semaforo a piazza Kizilay, tra il quartier generale delle Forze armate ed il Parlamento. I mezzi non erano blindati, per cui i militari all'interno sono stati investiti in pieno dalla potenza dell'esplosione. Decine le ambulanze accorse sul posto per i soccorsi. 

Erdogan: determinati a difenderci
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha condannato l'attentato odierno ad Ankara affermando che oltrepassa i "limiti dell'umanità e della morale". In precedenza il presidente aveva annunciato di essere intenzionato a proseguire i raid contro i curdi in Siria.  "Siamo determinati - ha aggiunto - a combattere gli autori dell'attacco e le forze" dietro l'attentato. "Che si sappia che la Turchia non esiterà a ricorrere, in ogni momento e in ogni luogo e in
qualsiasi occasione al suo diritto alla legittima difesa", si legge in un comunicato diffuso dalla Presidenza turca. 

Erdogan e Davutoglu cancellano i viaggi a Bruxelles e in Azerbaigian
Il governo è stato convocato per un vertice di emergenza. Il premier turco Ahmet Davutoglu ha fatto sapere che non partirà alla volta di Bruxelles per il vertice Ue. E il presidente Erdogan ha rinviato il previsto viaggio in Azerbaigian.

I media puntano il dito sui separatisti curdi del Pkk o sui jihadisti dell'Isis
I media locali parlano di due piste per risalire agli autori dell'attacco. La pista islamista, che porterebbe all'Isis e a cellule eventualmente attive in territorio turco, ma sopratutto i ribelli separatisti curdi del Pkk, in considerazione del fatto che obiettivo e modalità dell'esplosione ricalcano precedenti attacchi da parte dei miliziani curdi nel sud-est del Paese.

Nell'ottobre scorso la strage di manifestanti pacifisti nella capitale
Ankara è già stata di recente bersaglio di attacchi terroristici. Lo scorso ottobre un attentato sferrato da due kamikaze nella capitale turca durante una marcia pacifista uccise 97 persone e ne ferì quasi 350. Le autorità accusarono i jihadisti dell'Isis, ma i dimostranti puntarono il dito proprio sul governo. 

A gennaio un kamikaze a Istanbul uccise 10 turisti tedeschi 
L'attentato ad Ankara arriva poche settimane dopo la strage di turisti tedeschi a Istanbul: il 12 gennaio un'esplosione provocata da un kamikaze colpì piazza Sultanahmet, nel cuore della Istanbul antica, uccidendo 10 turisti e ferendo altre 15 persone.