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ITALIA

Indagini a Roma

Esplosione per indimidire collaboratrice di giustizia: aveva denunciato violenze clan Spada ad Ostia

L'esplosione non ha fatto vittime ma solo danneggiato le finestre, mentre sotto casa, all'alba è stato rinvenuto un altro ordigno composto da un secondo candelotto e due bombole di gas da campeggio, legati insieme con del nastro isolante

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Un'intimidazione, nella migliore delle ipotesi, o un attentato in piena regola. La scorsa notte, a Ostia, un ordigno rudimentale - un candelotto - è esploso nel balcone della famiglia di Tamara Ianni, collaboratrice di giustizia che aveva contribuito alle indagini sul clan Spada.

L'esplosione non ha fatto vittime ma solo danneggiato le finestre, mentre sotto casa, all'alba è stato rinvenuto un altro ordigno composto da un secondo candelotto e due bombole di gas da campeggio, legati insieme con del nastro isolante.

Ad allertare le forze dell'ordine il padre della donna che, con le sue confessioni ha contribuito notevolmente a dare scacco al Clan Spada lo scorso 25 gennaio con 32 arresti.

Tamara è la moglie di Michael Cardoni, nipote di Giovanni Galleoni, detto 'Baficchio', uno dei discendenti della Banda della Magliana ucciso a Ostia il 22 novembre del 2011. Il boss venne ucciso insieme a Francesco Antonini, detto 'Sorcanera'. Insieme ai Fasciani e agli Spada si contendevano gli affari criminali sulla piazza di Ostia.

In una delle sua testimonianze, Tamara raccontò di pestaggi e di avvertimenti in raid notturni da parte del clan Spada.

Solidarietà è stata espressa dalla sindaca di Roma Virginia Raggi che ha affidato a Twitter le sue parole: "Le istituzioni sono al fianco di Tamara - scrive - Roma non si lascia intimorire dalle minacce della mafia"




Fnsi: "Scorta mediatica per Tamara"
"Dal momento che la comunita' di Ostia e l'associazione Noi Antimafia hanno assicurato la 'scorta civica' a Federica Angeli e agli altri cronisti minacciati dai clan, spetta ora a ciascuno di noi non lasciare sola Tamara Ianni e ogni cittadino che ha nel cuore la legalita' e la Costituzione, illuminando a giorno i covi dai quali partono minacce e provocazioni e garantendo la 'scorta mediatica' a chi contrasta ogni giorno mafia, malaffare e corruzione". Lo affermano in una nota la Federazione nazionale della Stampa italiana e il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, in riferimento alle minacce e intimidazioni - denunciate dall'associazione Noi Antimafia di Ostia - contro la collaboratrice di giustizia che con le sue dichiarazioni contribui' alla cattura di 32 componenti del clan Spada. Per Fnsi e Cnog e' "una intimidazione grave che, non a caso, segue la grande manifestazione contro mafiosi e corrotti organizzata sul litorale romano".