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SALUTE

Caldo e bambini

Estate coi PICCOLI

In vacanza i bambini si scatenano, ed è giusto così. Ecco quando un loro malessere ci deve preoccupare, suggerendo il Pronto Soccorso. Colloquio col prof. dott. Antonino Reale, responsabile di Pediatria dell’Emergenza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

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Antonino Reale, responsabile di Pediatria dell’Emergenza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Professore durante l’estate i bambini spesso sono sovraeccitati per il clima di vacanza, ma vengono scombussolati anche da cibo che spesso cambia rispetto a quello abituale, in più sole e caldo li rendono nervosi: come “gestirli”, in vacanza?
E’ indubbio che durante le vacanze “saltino” gli schemi abituali relativi all’alimentazione, ai ritmi del sonno ed alle attività giornaliere. D’altro canto una vacanza senza qualche piccola trasgressione, non sarebbe più tale. Riguardo l’alimentazione, il consiglio per chi ha bambini al di sotto dei 18-24 mesi, è di mantenere delle regole abbastanza rigide, rispettando gli orari dei pasti, i ritmi del sonno e portandoli al mare nelle ore meno calde e per non di più di 3-4 ore al giorno. I bambini piccoli sopportano peggio ogni variazione delle abitudini, manifestando irritabilità e disturbi del sonno. Nei bambini più grandi si potranno fare delle concessioni alimentari, ad esempio un gelato al giorno o una pizza la sera facendo un po’ più tardi: vale sempre il consiglio di ridurre l’apporto di grassi, che sono meno digeribili, ed aumentare la frutta e la verdura che contengono più acqua e sali minerali, utili a prevenire le disidratazioni.

Quali sono i malesseri più frequenti dei bambini durante questo periodo?
Durante questa stagione aumentano in maniera impressionante i bambini con fratture che vengono condotti in Pronto Soccorso, in seguito a cadute di varia natura (gonfiabili, scogli, parchi, escursioni in montagna….). Le patologie gastrointestinali (vomito e diarrea) sono anche molto frequenti per virosi che colpiscono l’apparato gastrointestinale, per disordini nell’alimentazione (es. bevande troppo fredde e gassate) o per assunzione di cibo non conservato in frigorifero in modo adeguato. Nei casi più seri si può arrivare a importanti stati di disidratazione. Un’attenzione particolare nella prevenzione della disidratazione, deve essere posta per i bambini con patologie croniche che possono peggiorare il loro stato abituale. Altre patologie estive di frequente riscontro, sono le sincopi conseguenti a colpi di calore, gli eritemi e le ustioni per eccessiva esposizione al sole, i piccoli incidenti per incontri ravvicinati con meduse, tracine, ricci di mare, zanzare o altri insetti. Frequenti le dermatiti (piodermiti, impetigini) conseguenti a contatto con acqua o sabbia non molto pulite

Quando bisogna veramente andare al pronto soccorso, per quali sintomi?
Nei traumi è sempre opportuno che un medico visiti il bambino per verificare se è necessario eseguire una radiografia e poter escludere una frattura. Nel vomito e nella diarrea, se le condizioni generali sono buone ed il bambino assume i sali minerali per bocca si può aspettare, consultando il proprio medico di fiducia. Se il bambino ha meno di un anno di vita o lo stato di idratazione comunque non è soddisfacente deve sempre essere condotto in Pronto Soccorso. Nelle sincopi da colpo di calore è opportuno che sia visitato in Pronto Soccorso dove verrà controllata la pressione arteriosa ed effettuato un ECG.

Come gestire il dopo-vacanza, quando finisce la festa e si devono riprendere le normali abitudini?
Questa è la domanda più difficile! E’ sempre un problema il rientro dalle vacanze; molti bambini piccoli non accettano più di vestirsi, avendo scoperto il piacere di rimanere più liberi. Quelli più grandi non vorranno alzarsi presto per tornare a scuola e la sera faranno mille storie per andare a letto all’ora giusta; continuerà la richiesta con qualche capriccio per ottenere tutte quelle concessioni a cui si erano abituati. Per fortuna i bambini hanno grande capacità di adattamento e piano piano, con la pazienza dei genitori, riprenderanno le “buone abitudini”. Mi viene da chiedere: ma ai genitori chi li aiuta a riprendere i ritmi abituali? Non sono riuscito ancora a trovare una risposta.