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ITALIA

Dopo l'annullamento della condanna per prescrizione della Corte di Cassazione

Eternit, chiusa l'inchiesta bis: procura procede per omicidio volontario continuato pluriaggravato

La Procura di Torino chiude formalmente l'inchiesta Eternit bis in cui è indagato l'imprenditore svizzero Schmidheiny al quale è contestato l'omicidio volontario continuato per un totale di 256 vittime. La Cassazione sulla sentenza di assoluzione: giudizio sul disastro ambientale, non sui morti.  Renzi: cambieremo le regole della prescrizione. Accordo Grasso-Boldrini: "La riforma parte dalla Camera"

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Gli striscioni dei parenti delle vittime di Eternit fuori dalla Cassazione (Ap)
"Mai demordere, non finisce qui", dice Raffaele Guariniello. Il pm di Torino non si arrende alla sentenza con cui la la Corte di Cassazione ha annullato ieri, per prescrizione, le accuse e i risarcimenti per il disastro ambientale dell'Eternit. "La delusione che si può avere - dice il magistrato che coordina il pool dell'accusa contro il magnate svizzero della multinazionale dell'amianto Stephan Schmidheiny - non deve essere mai una resa". E Guariniello non demorde, "per carità", come dice lui stesso. La procura di Torino proprio oggi ha chiuso l'inchiesta Eternit bis, in cui risulta indagato lo stesso Schmidheiny per omicidio volontario continuato pluriaggravato per le vittime di amianto negli stabilimenti di Casale Monferrato. Allo svizzero Stephan Schmidheiny saranno contestati 256 casi di morte. Di queste parti lese, 66 sono ex dipendenti delle fabbriche di Casale e Cavagnolo. Tutti gli altri sono semplici residenti. Quasi tutti sono morti per mesotelioma.Secondo l'accusa, l'aggravante dei motivi abbietti sarebbe configurabile perché i reati sarebbero stati commessi per perseguire un profitto e l'amianto sarebbe il mezzo insidioso con cui sarebbero stati commessi gli illeciti. Nella documentazione allegata all'atto di chiusura indagini ci sono le consulenze fatte sulle analisi, caso per caso, dei mesoteliomi di cui si ammalarono le vittime, oltre alle testimonianze di molti casalesi e cavagnolesi. La procura ha configurato l'omicidio volontario perché ritiene che l'indagato, nonostante sapesse della pericolosita dell'amianto, avrebbe "somministrato" comunque fibre della sostanza. "Ho molto apprezzato Renzi oggi- ha commentato infine Guariniello- sono rimasto entusiasta per le sue dichiarazioni. Gran parte dei processi su sicurezza del lavoro finiscono in prescrizione. Bisogna incidere sulla prescrizione. Abbiamo bisogno di dare una risposta a questa esigenza di giustizia che c'è".

La nota della Cassazione: oggetto del preocesso era reato di disastro ambientale
E oggi, dopo le innumerevoli polemiche scaturite in seguito alla sentenza di ieri della Cassazione, ecco che arriva la nota chiarificatrice della stessa Suprema Corte che spiega che "l'oggetto del processo 'era esclusivamente l'esistenza o meno del reato di disastro ambientale' concluso nel 1986 con la chiusura degli stabilimenti e quindi prescritto". Ieri - lo ricordiamo - la Cassazione ha annullato la condanna a 18 anni del manager svizzero Schmidheiny prescrivendo il reato di disastro ambientale.

A Casale Monferrato lutto cittadino
E da Casale Monferrato, la cittadina alessandrina, che conta oltre duemila morti per amianto, il messaggio è uno solo: "Siamo indignati ma la nostra battaglia continua", ribadisce il sindaco di Casale Titti Palazzetti, che oggi ha proclamato il lutto cittadino e ha partecipato alla manifestazione contro la decisione della Cassazione, che a suo parere "non ha avuto il coraggio di fare una sentenza innovativa: l'amianto sta
ancora uccidendo in tutto il mondo". "Noi abbiamo ancora fiducia nelle istituzioni - ha aggiunto il sindaco di Casale al termine della manifestazione che ha visto la partecipazione dell'intera cittadina - ma il popolo in certe occasioni sembra essere decisamente migliore. Noi abbiamo sempre portato avanti civilmente questa battaglia. Ora dopo il momento di dolore e sconforto siamo pronti a riprenderla per le vie legali e nelle aule parlamentari".

Renzi su prescrizione: cambieremo tempi e regole
Anche per il presidente del Consiglio Renzi le regole sulal prescrizione sono da cambiare. "Cambieremo i tempi del processo e le regole del gioco della prescrizione", ha detto il premier a Rtl 102,5. "Da cittadino italiano mi colpisce e mi fanno venire un po' di brividi le interviste ai familiari, a vedove e figlie che mostrano una dignità straordinaria perché credono nella giustizia più di quanto a volte fa un servitore dello Stato. E continuano a combattere, con l'idea di aggrapparsi al tema della giustizia come etica del Paese" ha proseguito. Dal punto di vista del merito, ha detto Renzi, "o quella vicenda non è un reato, o se è un reato ma è prescritto bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione. Ci sono dei dolori che non hanno tempo. Dobbiamo far in modo che i processi siano più veloci, e dobbiamo cambiare la prescrizione". 




Orlando: "Oltre alla prescrizione bisogna intervenire sui reati ambientali"
Accanto al nodo prescrizione "c'è anche la questione che riguarda i reati ambientali: da più di un anno abbiamo una riforma che da ministro dell'Ambiente avevo contribuito a far partire: è ferma in Parlamento. E' importantissimo che si arrivi a una rapida approvazione". Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando intervistato dopo la sentenza Eternit.

Grasso e Boldrini: prescrizione istituto da rivedere
E proprio la prescrizione, quell'istituto giuridico che nel diritto penale determina l'estinzione di un reato dopo un determinato periodo di tempo, ora è più che mai al centro delle polemiche. Dei familiari delle vittime di amianto (oggi a Casale Monferrato è lutto cittadino e domani in piazza ci sarà anche il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino, ndr) della politica e della società civile tutta. Un istituto da rivedere, non c'è dubbio. Oggi il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, ha infatti confermato l'intesa tra i presidenti di Camera e Senato proprio in questo senso: rivedere la prescrizione. "Il ddl sul tema - ha annunciato - sarà trattato inizialmente alla Camera". "Non ho letto la sentenza sul caso Eternit e non posso commentare - dice il presidente del Senato Pietro Grasso - ma c'è una legge sulla prescrizione che è sbagliata e che va cambiata al più presto, sono 15 anni che lo dico".