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Eurogruppo, Le Maire: "La regola del debito al 60% del Pil è obsoleta, va cambiata"

Ministri delle Finanze dell'Eurozona a confronto sui conti pubblici. Riunione che si svolge alla vigilia del Consiglio dei ministri dell'Economia e delle finanze (Ecofin). Giovedì la Commissione europea presenterà le sue previsioni macro-economiche d'autunno

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di Tiziana Di Giovannandrea
A Bruxelles, i ministri delle Finanze dell'area euro sono riuniti per l'Eurogruppo. Con l'odierna riunione si apre una settimana densa di impegni economici per l'Ue, per stabilire le regole sui conti pubblici nell'Eurozona. Il vertice si svolge alla vigilia del Consiglio dei ministri dell'Economia e delle finanze (Ecofin). Giovedì la Commissione europea presenterà le sue previsioni macro-economiche d'autunno

Il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, al suo arrivo alla riunione a Bruxelles ha dichiarato: "Penso che la regola del debito al 60% sia obsoleta e bisogna definire delle nuove regole che permettano di garantire l'unità dell'Eurozona, ma su una base più realistica". "La situazione post-Covid è molto diversa da quella prima della crisi del Covid: in precedenza c'era una differenza di debito tra gli Stati più indebitati dell'Eurozona di trenta-quaranta punti rispetto agli altri, all'uscita dalla crisi vediamo che in alcuni casi c'è una differenza di cento punti. Non si può considerare che la situazione sia rimasta uguale ed è impossibile mantenere lo status quo", ha spiegato. "Prima di pensare alle regole, dobbiamo chiederci qual è il nostro obiettivo politico. A cosa servono queste regole e perché le aggiorniamo?", ha aggiunto. "Io penso che all'uscita dalla crisi, uno degli elementi chiave per l'Eurozona, sia di essere capace di investire, di innovare, per favorire la transizione ecologica che chiederà degli investimenti considerevoli. E anche per mantenere la nostra indipendenza tecnologica dalla Cina e dagli Stati Uniti", ha aggiunto il responsabile delle Finanze di Parigi.

Al centro della riunione dell'Eurogruppo, la ripresa post Covid con particolare attenzione all'inflazione. Nella zona euro l'inflazione è salita al 4,1% ad ottobre. Il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, ha dichiarato, al suo arrivo alla riunione: "Siamo in ripresa forte, le previsioni sono positive, ma guardiamo con molta attenzione a due elementi: il primo, la pandemia, perché sappiamo che non siamo ancora fuori dai problemi e il secondo è l'inflazione, dovuta all'aumento dei prezzi dell'energia".

Nell'Eurogruppo odierno è prevista una prima discussione tra i ministri sulle regole Ue in materia di bilanci pubblici ma soluzioni su come affrontare gli elevati livelli di debito non arriveranno in tempi rapidissimi, ha spiegato Gentiloni: "Sappiamo - afferma - che i problemi da affrontare sono chiari: la necessità di un volume di investimenti enorme, per le grandi trasformazioni che le nostre economie hanno davanti, in primo luogo la trasformazione ambientale. Inoltre, il livello del debito è aumentato molto a causa del Covid e la sua riduzione, che è necessaria, deve avere ritmi realistici e compatibili con la crescita". "Non mi aspetterei alcuna risposta o soluzione a questi problemi in tempi rapidissimi, ma oggi è un avvio di questa discussione e la Commissione si è impegnata a mettere sul tavolo le proprie proposte nella prima metà dell'anno prossimo". I ministri delle Finanze avranno "una prima, iniziale discussione" sul quadro regolatorio Ue in materia di bilanci pubblici, "ma sono piuttosto fiducioso" nel fatto che "saremo in grado di trovare modi di dare alle nostre regole un quadro più aggiornato ed efficiente" ha detto il commissario europeo all'Economia aggiungendo: "I prezzi dell'energia hanno impatto rilevante sull'attuale aumento dell'inflazione ma il fenomeno sarà probabilmente temporaneo: forse già nel primo semestre del prossimo anno i rincari dell'energia si andranno a calmierare". 

I ministri finanziari dell'area euro sperano che l'aumento dei prezzi e le strozzature nelle catene globali degli approvvigionamenti per l'industria (tra i fattori di spinta dell'inflazione) siano temporanei. Secondariamente si spera che la convergenza dell'avvio di Next Generation EU e del compromesso ambizioso sugli obiettivi pro clima alla Cop26 consolidi l'aspettativa di una crescita più forte di quella registrata nell'ultimo decennio.

Il ministro delle Finanze del Belgio Vincent van Peteghem ha affermato: "Discuteremo di come finanziare la transizione climatica, tenendo a mente che dobbiamo ridurre anche il debito: questa sarà una sfida importante per i ministri delle Finanze e oggi avremo una prima discussione sulle regole di bilancio. Confido che troveremo un terreno comune".