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ECONOMIA

Eurogruppo a Bruxelles

Manovra, Tria: "Il programma di governo non cambia, spero in dialogo con Ue"

Tria ha ricordato che il governo ha inviato a Bruxelles la sua risposta che contiene dei cambiamenti: "Aspettiamo la replica della Commissione e andiamo avanti per tappe". Mercoledì 21 la Commissione pubblicherà, come previsto, il suo parere sulla manovra 

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Tria (S) e Moscovici (D)
"Abbiamo mandato in risposta alla richiesta di sottomettere un nuovo bilancio programmatico, lo abbiamo fatto, ora aspettiamo il tono della risposta e andremo avanti. Ci sono varie tappe, intanto vediamo cosa rispondono e poi risponderemo alle osservazioni che verranno fatte". Così il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, in conferenza stampa al termine dell'Eurogruppo, alla domanda su una possibile procedura da parte dell'Ue contro l'Italia. "Il programma del governo non cambia, ma c'è tutta l'intenzione di portare avanti la discussione" con la Commissione europea sulla manovra, spiega Tria.

"Non vedo pregiudizio anti-Italia, ma su politica economica"
"Non vedo un pregiudizio contro l'Italia" nel dibattito con la Ue sulla manovra, "ma piuttosto sulle idee di politica economica: c'è l'idea che le politiche espansive si debbano fare solo in recessione, ma io ritengo che quando si è in recessione ormai è troppo tardi", ha detto ministro dell'Economia.

Obiettivo: "Stabilizzare e ridurre il debito"
"L'obiettivo è quello di garantire una riduzione del debito", ha spiegato Tria. "Crediamo - ha aggiunto - che la questione fondamentale sia stabilizzare e ridurre il debito e secondo le previsioni della manovra il debito si dovrebbe ridurre".

Deficit? "Non abbiamo sforato i parametri". "Spero che lo spread scenda"
"Spero che lo spread tra poco scenda quando si vedrà che il nostro deficit al 2,4%, che è il tetto massimo, si dimostrerà tale", dice Tria.

"Era necessario aumentare il deficit per fare le cose che il governo riteneva importante, ma certamente non abbiamo sforato i parametri", ha detto il ministro dell'Economia.

Credo che uno sforzo debba esser fatto per riportare la discussione sulla reale portata del tema - ha aggiunto Tria - si sta discutendo di uno 0,4% non dico che sia surreale, ma il tono della discusssione deve tenere in considerazione questo".

"Stiamo discutendo di un deficit al 2,4% è uno dei più bassi della storia della finanza pubblica italiana - ha aggiunto Tria - inoltre noi da 20 abbiamo un surplus primario: dire che l'Italia è il paese della finanza allegra è un falso storico. Non siamo i più bravi ma non siamo nemmeno i peggiori", ha aggiunto. 

Mercoledì 21 novembre il parere sulla manovra
Mercoledì 21 la Commissione pubblicherà, come previsto, il suo parere sulla manovra e non si esclude che possa anche richiedere l'apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per mancato rispetto della regola del debito. Toccherebbe poi all'Eurogruppo del 3 dicembre affrontare formalmente la questione. 

I tempi non sono certi, così come non è ancora certo nemmeno l'avvio della procedura. Il governo giocherà comunque fino all'ultima carta a sua disposizione per cercare di convincere l'Europa della fondatezza delle sue scelte. 

Incappare nella procedura significherebbe infatti per l'Italia non solo rischiare di pagare sanzioni ma anche incrinare i rapporti con l'Unione europea proprio nel momento in cui Francia e Germania sembrano concordi nel riscrivere le regole dell'Eurobudget. Le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni indicavano un'intesa tra i due Stati per tagliare fuori dalla distribuzione dei fondi i Paesi non rispettosi delle regole, compresa quella sul debito, su cui l'Italia mostra la deviazione più significativa.