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Coronavirus

Nuovo braccio di ferro

Vaccini, è scontro tra Europa e Astrazeneca. Ue: rispetti gli accordi. L'azienda: nessun obbligo

Bruxelles contesta le dichiarazioni del Ceo di Astrazeneca, Pascal Soriot, e chiede lo svincolo dalla clausola di segretezza per poter pubblicare il contratto. Azienda: "Non c'è alcun obbligo verso l'Ue". L'Europa: "Anche gli impianti nel Regno Unito devono darci i vaccini"

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Il Ceo AstraZeneca, Pascal Soriot, ha incontrato stasera la Commissaria Stella Kyriakides per l'Unione europea, per fare chiarezza sul ritardo della consegna delle dosi iniziali di vaccino contro il covid. Si erano diffuse voci su un rifiuto a partecipare, dopo che Bruxelles aveva contestato le dichiarazioni dell'ad di AstraZeneca. L'Unione chiede lo svincolo dalla clausola di segretezza per poter pubblicare il contratto poiché sostiene che non prevede che la produzione delle dosi per l'Unione europea debba essere limitata alla fabbrica in Belgio, ma che possa avvenire anche nel Regno Unito.   

AstraZeneca: "Nessun obbligo con l'Ue"
Appena avremo l'approvazione Ema, l'obiettivo è recapitare all'Ue 17 milioni di dosi entro la fine di febbraio. Di queste, 2,5 circa in Italia": è l'assicurazione del chief executive officer di AstraZeneca, Pascal Soriot, che in un'intervista a Repubblica replica alle accuse di Italia e Ue per i ritardi nelle consegne dei vaccini. "Non c'è alcun obbligo verso l'Ue", ha sottolineato Soriot, "nel contratto con gli europei c'è scritto chiaramente: 'Best effort'. Ossia: 'faremo del nostro meglio'. Lo scorso agosto, l'Ue voleva avere la stessa capacità produttiva del Regno Unito, nonostante il contratto firmato tre mesi dopo Londra. Noi di AstraZeneca abbiamo risposto: 'Ok, faremo del nostro meglio. Ma non possiamo impegnarci contrattualmente perché abbiamo tre mesi di ritardo rispetto al Regno Unito'. E così è stato. Non abbiamo dunque obblighi contrattuali con l'Ue, ma solo un impegno a fare il massimo". "Siamo stati piuttosto specifici con l'Ue. Anche noi siamo delusi: ci piacerebbe riuscire a produrre di più. A febbraio consegneremo all'Europa una quantità soddisfacente, simile agli altri produttori. Stiamo lavorando 24 ore su 24, sette giorni su sette per risolvere i problemi", ha dichiarato il Ceo di AstraZeneca, Pascal Soriot.  

Kyriakides (Ue): "AstraZeneca rispetti accordi". "Ha il dovere anche morale"
"La versione che l'azienda" AstraZeneca "non abbia un obbligo di consegna" dei vaccini "perché ha firmato un accordo sul 'miglior sforzo possibile'" nella produzione di dosi "non è né corretta né accettabile",  ha detto la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, nel corso di una conferenza stampa. "Rigettiamo la logica primo arrivato primo servito", ha aggiunto la commissaria. "I 27 Stati membri dell'Unione europea sono uniti sul fatto che AstraZeneca debba mantenere i suoi impegni nel nostro accordo. Siamo in una pandemia, perdiamo persone ogni giorno. Questi non sono numeri, non sono statistiche. Queste sono persone, con le famiglie, con gli amici e i colleghi che sono tutti colpiti", ha dichiarato la commissaria Ue alla Salute, in risposta alle dichiarazioni del Ceo di AstraZeneca sui ritardi nella fornitura dei vaccini contro il Covid. "Le aziende farmaceutiche, sviluppatori di vaccini, hanno responsabilità morali, sociali e contrattuali, che devono rispettare", ha aggiunto. "Respingiamo la logica del 'chi prima arriva meglio alloggia'. Può funzionare dal macellaio sotto casa, certo non nei contratti né nel nostro accordo di acquisto anticipato", ha detto Kyriakides.

Ue: "Senza dosi AstraZeneca vogliamo i soldi indietro"
Nei contratti con le case farmaceutiche "abbiamo reso molto chiaro che in caso di incapacità di fornire le dosi vogliamo i soldi indietro" e "per AstraZeneca sono stati stanziati 336 milioni di euro" dalla Commissione europea per lo sviluppo e la produzione di vaccini, ha dichiarato un'alta funzionaria Ue. "Non tutti i soldi stanziati sono stati erogati", ha precisato la stessa fonte. 

Fonti Ue: diversi vaccini spediti fuori Europa
"I dati delle dogane non mentono, non so quali aziende e quali vaccino, ma vi posso assicurare che i vaccini sono stati spedite a diversi Paesi dall'Europa", ha dichiarato una fonte dell'Ue, in merito alla disputa con AstraZeneca. Il dubbio è che l'azienda abbia venduto all'estero le dosi prodotte negli impianti europei. "E' questo che vogliamo scoprire e lo scopriremo", ha aggiunto. 

Fonti Ue: AstraZeneca ha svelato dati confidenziali
A seguito dell'intervista rilasciata ieri dall'amministratore delegato di AstraZeneca, Pascal Soriot, "ci sono possibilità di rottura della clausola di confidenzialità prevista dal contratto" con l'Ue che, se confermata, "aprirebbe a conseguenze" nel rapporto contrattuale tra la Commissione europea e la casa farmaceutica. Lo dichiara un alto funzionario Ue che fa notare come "finora siano state le case farmaceutiche a chiedere la segretezza dei contratti". "Personalmente, sono contenta che abbiano svelato alcuni particolari perché noi vogliamo trasparenza", ha commentato un'alta funzionaria Ue. Di qui la richiesta Ue all'azienda di chiarimento su altre parti del contratto finora non rivelate. 

Le polemiche con il Regno Unito
I tre impianti produttivi britannici di Astrazeneca potranno rifornire anche altri Paesi, ma non prima che saranno consegnate al Regno Unito le 100 milioni di dosi previste. Lo riferiscono fonti del governo britannico citate dal Telegraph. "Questo è un accordo commerciale. Quelle dosi sono per noi e non andranno da nessuna parte, fino a quando i 100 milioni di dosi non saranno consegnati al Regno Unito", riferisce la fonte governativa, sulla scia delle polemiche suscitate dai presunti ritardi di Astrazeneca nelle forniture del vaccino Oxford all'Unione europea.

Ue: "Anche impianti nel Regno Unito devono darci vaccini"
"Non c'è una gerarchia negli impianti di produzione, nel contratto ce ne sono quattro elencati, ma non c'è differenza tra quelli europei e quelli del Regno Unito, anche quelli del Regno Unito sono parte dell'accordo di pre-acquisto e quindi devono consegnarci le dosi", ha detto la commissaria alla salute Stella Kyriakides. "Ci aspettiamo che le dosi previste dall'accordo siano consegnate alla Ue, è importante che chiariamo che non c'è gerarchia o ordine nell'accordo", ha aggiunto. 

Johnson: contratti e forniture Gb sono blindate 
Boris Johnson ha glissato nel briefing di stasera a Downing Street sull'emergenza Covid su una domanda relativa alla polemica in atto fra "i nostri amici e partner dell'Ue" e il colosso farmaceutico anglo-svedese AstraZeneca riguardo alle forniture dei vaccini. "Io posso solo dire che noi siamo molto sicuri delle nostre forniture e dei nostri contratti", ha tagliato corto il premier britannico, in riferimento alle scorte prenotate autonomamente dal governo Tory per il Regno Unito, con circa 3 mesi di anticipo su Bruxelles.

Impianto Pfizer di Puurs in Belgio torna a pieno regime
Lo stabilimento Pfizer di Puurs, in Belgio, ha ripreso il suo normale programma di produzione dei vaccini. Lo ha reso noto la stessa società, stando a quanto scrive l'agenzia di stampa belga. La produzione nel sito era stata rallentata per lavori di adeguamento dell'impianto. Il 15 gennaio Pfizer aveva annunciato che avrebbe temporaneamente fornito meno dosi del vaccino contro il coronavirus a causa di un riadattamento nel processo di produzione nel suo stabilimento di Puurs. Il ritardo avrebbe avuto un impatto limitato per la settimana del 18 gennaio e l'inizio della settimana del 25.  "Come avevamo annunciato, abbiamo ripreso il nostro schema di produzione" ha spiegato la portavoce di Pfizer, Marie-Lise Verschelden.

Ue: AstraZeneca rispetti obblighi, manca chiarezza consegne
"Scambio costruttivo con il Ceo di AstraZeneca Pascal Soriot sulle consegne del loro vaccino dopo l'approvazione. L'Ue rimane unita e ferma. Devono essere rispettati gli obblighi contrattuali, i vaccini devono essere consegnati ai cittadini dell'Ue". Così in un tweet la commissaria europea alla salute Stella Kyriakides. "Ci rammarichiamo per la continua mancanza di chiarezza sul programma di consegna e chiediamo ad AstraZeneca un piano chiaro per la consegna rapida della quantità di vaccini che abbiamo riservato per il primo trimestre. Lavoreremo con l'azienda per trovare soluzioni e fornire rapidamente vaccini", ha aggiunto.