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ITALIA

Ex Ilva: ok dall'Ue per controllo congiunto. Fiom: ora investimenti e trattativa

La Commissione europea ha approvato l'acquisizione del controllo congiunto di AM InvestCo Italia da parte di Invitalia e ArcelorMittal: l'operazione "non solleva problemi di concorrenza"

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La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento Ue sulle concentrazioni, l'acquisizione del controllo congiunto di AM InvestCo Italia da parte di Invitalia e ArcelorMittal. Lo comunica l'esecutivo di Bruxelles in una nota, spiegando che l'operazione "non solleva problemi di concorrenza, data l'assenza di sovrapposizioni e collegamenti verticali tra le attività delle società nello Spazio economico europeo".

L'intesa prevede un aumento di capitale di AmInvest Co. Italy Spa per 400 milioni di euro, che darà alla partecipata del Mef il 50% dei diritti di voto della società. Il secondo investimento fino a 680 milioni sarà dovuto al closing dell’acquisto "soggetto al soddisfacimento di varie condizioni sospensive", entro maggio 2022. A quel punto, la partecipazione di Invitalia in AM InvestCo raggiungerà il 60%. 

Fiom: ora investimenti e trattativa
"Il pronunciamento positivo dell'Unione Europea al controllo congiunto Invitalia - ArcelorMittal degli stabilimenti italiani ex Ilva rappresenta un punto fermo imprescindibile per tutti. Nell'ambito della procedura semplificata di esame sulle concentrazioni commerciali, il pronunciamento sottolinea l'assenza di sovrapposizioni e di legami verticali in grado di determinare un problema di concorrenza nello spazio economico europeo". 

"A questo punto non c'è davvero più nulla che impedisca o possa rallentare un percorso di confronto e di partecipazione diffusa sulle scelte industriali, occupazionali ed ambientali del gruppo. Soprattutto non c'è più nulla che possa giustificare il ritardo nell'avviare gli investimenti necessari a sostenere il rilancio dell'insieme degli stabilimenti, a partire dalla manutenzione degli impianti, ed in particolare ad avviare un indispensabile e complessa qualificazione del ciclo produttivo nel sito di Taranto. C'è quindi un confronto da avviare con la nuova società e c'è un confronto da sostenere con il nuovo Governo per quanto riguarda gli strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori, di continuità occupazionale e della più generale sostenibilità sociale delle ricadute di questi processi. Per queste ragioni, la Fiom ritiene indispensabile definire già nelle prossime ore l'agenda dei confronti sul piano industriale nei singoli stabilimenti". 

Lo dichiarano Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile siderurgia.