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MONDO

La decisione di Mark Zuckerberg

Facebook si muove contro le bufale sul social

Un software e un consorzio di giornalisti verificherà le storie segnalate come dubbie dagli utenti. Sarà modificato anche l'algoritmo per limitare la diffuzione delle fake news

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Facebook darà la caccia alle notizie false per limitarne la diffusione. Questo grazie agli utenti - che d'ora in poi potranno segnalare una notizia che ritengono sospetta - e a un team di fact-checker che ne verificherà l'autenticità.

Le limitazioni alle bufale
Se la news in questione sarà classificata come falsa, potrà continuare ad apparire su Facebook, ma con una visibilità molto limitata e un'etichetta che ne renderà nota a tutti la natura. E non potrà più essere sponsorizzata (non si potrà cioè pagare per aumentarne la diffusione). Lo ha annunciato il social network tramite un comunicato sul suo sito e un post sulla pagina del fondatore e amministratore delegato, Mark Zuckerberg.

Reazione alle critiche durante la campagna per le presidenziali
La decisione giunge dopo le aspre critiche ricevute dal social network durante la campagna elettorale, quando cioè avrebbe inconsapevolmente contribuito a diffondere notizie false, come quella che annunciava l'endorsement del Papa a Trump, o il cosiddetto pizza-gate, la bufala secondo cui una pizzeria di Washington sarebbe stata centro di un traffico illegale di minori gestito da membri del Partito democratico molto vicini a Hillary Clinton, tra cui il capo della sua campagna, John Podesta.

Un nuovo software e il team di giornalisti
Per individuare le fake news trainanti, Facebook si avvarrà anche dell'ausilio di un apposito software. Le segnalazioni poi passeranno nelle mani di un consorzio di giornalisti per essere
verificate. Le storie ritenute false verranno etichettate da come "contestate da controlli terzi". Facebook modificher' anche il suo algoritmo per assicurarsi che le vicende "controverse" non si diffondano troppo. Per combattere la diffusione di queste notizie false, Facebook ha unito le forze con una serie di gruppi d'informazione, come Snopes e Abc News, che fanno parte di una rete internazionale di verifica dei fatti guidata da Poynter, una scuola di giornalismo non profit con sede a St. Petersburg, in Florida.