Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Fca-recupera-in-Borsa-dopo-lo-scandalo-emissioni-diesel-marchionne-nessuna-frode-fc564268-9a03-46e8-a502-9ab565a11422.html | rainews/live/ | true
MONDO

Il gruppo rischia una multa fino a 4 miliardi

Fca recupera in Borsa dopo lo scandalo emissioni diesel. Marchionne: "Nessuna frode"

Dipartimento Giustizia Usa indaga su emissioni

Condividi
Rimbalzo in Borsa di Fca (+4,6 %) dopo che ieri è affondata del 16% sulle accuse Usa su presunte violazioni delle norme sulle emissioni.  La tesi dell'Epa è che Fca "ha installato senza comunicarlo un software di gestione delle emissioni nei modelli Jeep Grand Cherokees e Dodge Ram 1500 prodotti nel 2014, 2015 e 2016 con motori diesel a tre litri venduti in Usa".

Marchionne: nessuna frode
L'ad Sergio Marchionne nega che Fiat Chrysler Automobiles abbia violato le leggi americane sulle emissioni; rifiuta anche solo il paragone tra il suo gruppo e Volkswagen (chi lo fa "ha fumato qualcosa di illegale"); conferma nuovamente gli obiettivi finanziari al 2018, spera di non dovere fare accantonamenti e si dice pronto a collaborare con le autorità competenti per risolvere quello che sembra un modo diverso di vedere le cose. Perché nel gruppo nato dalla fusione tra l'ex Fiat e l'ex Chrysler, "nessuno ha cercato di barare" e lui ha la "coscienza pulita". E se c'è stato uno sbaglio, è stato per una sola "incompetenza tecnica".

"Stesso comportamento sui banchi di prova e su strada"
La differenza tra il caso Fca e il caso Volkswagen è che il software presente nei motori diesel del costruttore tedesco denunciava livelli di emissioni più bassi di quelli reali durante i test per poi funzionare normalmente in fase di marcia. Il sistema Scr presente nei motori della Grand Cherokee e della Dodge Ram 1500 invece funziona sempre allo stesso modo. E' la ricostruzione fornita da Marchionne. Il defeat device di Volkswagen, ricorda il manager, "funzionava per fare due cose diverse: per distinguere tra le operazioni normali e le operazioni di di collaudo; la vettura nostra si comporta allo stesso modo sul banco di prova e in strada". In sostanza, secondo Marchionne, l'Epa ha ritenuto che i modelli Fca incriminati non rispettassero i requisiti tecnici, non che Fca intendesse frodare i controlli.

Fca: rispettati limiti emissioni, pronti a collaborare
Dunque l'azienda respinge le accuse. Fca Us ritiene che "i propri sistemi di controllo delle emissioni rispettino le normative applicabili",  afferma un comunicato. La società intende collaborare con la nuova Amministrazione americana "per presentare i propri argomenti e risolvere la questione in modo corretto ed equo, rassicurando l'Epa e i clienti di Fca Us sul fatto che i veicoli diesel della società rispettano tutte le normative applicabili".  

Il gruppo rischia una multa di 4,63 miliardi di dollari
Il gruppo Fiat Chrysler Automobiles rischia di dovere pagare una multa potenziale di 4,63 miliardi di dollari, ha detto un rappresentante dell'Environmental Protection Agency ai media americani. "La multa potrebbe essere pari fino a 44.539 dollari per veicolo", ha spiegato rispondendo a una domanda di Consumer Report. Moltiplicando la multa per vettura con i circa 104.000 veicoli che avrebbero violato il Clean Air Act, si ottiene un risultato totale intorno ai 4,63 miliardi di dollari.

Dipartimento Giustizia Usa indaga su emissioni
Fca sarebbe sotto indagine del Dipartimento di Giustizia americano per la presunta mancata comunicazione del software che ha consentito di violare gli standard sulle emissioni. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti. La possibilità di un'azione penale sulle violazioni delle emissioni segue la denuncia dell'Epa. Fca è già nel mirino del Dipartimento per le pratiche sulle vendite.