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MONDO

Scontri dopo la decisione del Gran giurì

Ferguson in fiamme. Rabbia e violenza per la mancata incriminazione di Darren Wilson

Nella città statunitense sono scoppiati scontri e proteste contro la decisione del Gran giurì di non incriminare il poliziotto bianco che lo scorso agosto uccise un diciottenne nero disarmato. Intanto è arrivata la Guardia Nazionale. Il capo della polizia: "Situazione peggiore rispetto all'estate"

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Stati Uniti
Intere strade di Ferguson sono bruciate, almeno una dozzina di edifici sono in fiamme e continuano i disordini nella città del Missouri negli Stati Uniti. La rabbia violenta è esplosa dopo la decisione del Gran giurì di non incriminare il poliziotto bianco (Darren Wilson) che lo scorso 9 agosto sparò e uccise Michael Brown, un diciottenne nero disarmato.  

Capo della polizia: "Peggio di agosto"
Il capo della polizia della contea di St.Louis, Jon Belmar, ha affermato di avere udito almeno 150 colpi di arma da fuoco e ha aggiunto che anche 2 auto della polizia sono state distrutte dalle fiamme, mentre una macchina è stata rubata al proprietario, costretto con la forza a scendere dal veicolo. "Quanto ho visto questa notte - ha detto il capo della polizia - è probabilmente molto peggio della peggior notte dell'agosto scorso", quando erano scoppiati incidenti dopo l'uccisione di Michael Brown da parte di Darren Wilson. Per ora sono state arrestate 29 persone, nessuno è rimasto ucciso, mentre i vigili del fuoco hanno difficoltà a domare una serie di incendi, a causa delle sparatorie in corso.  

Arrivata la Guarda Nazionale, dirottati i voli
A Ferguson intanto è arrivata la Guardia Nazionale  per dare manforte alla polizia impegnata a far fronte alle violenze. La Federal Aviation Administration (Faa) ha anche imposto alcune restrizioni sui voli in arrivo nell'aeroporto internazionale Lambert-St. Louis, in Missouri. I voli in arrivo a St. Louis vengono dirottati fuori da una zona del raggio di 4,8 chilometri intorno a Ferguson per "fornire un ambiente sicuro alle attività delle forze dell'ordine". Lo scalo di St. Louis ha riferito su Twitter che la misura si applica soltanto ai voli in arrivo, non a quelli in partenza, e che la struttura resta aperta. Nelle due settimane dopo la sparatoria di agosto scorso la Faa aveva ristretto i voli in uno spazio aereo di 95 chilometri quadrati intorno a Ferguson.

Proteste in molte città statunitensi
Intanto la protesta monta anche in altre città americane: da Los Angeles a Chicago, da Detroit ad Atlanta. A New York è stata occupata Times Square, la piazza simbolo del cuore di Manhattan. Invece a Washington almeno 300 persone si sono ritrovate davanti alla Casa Bianca - da dove è intervenuto anche il presidente Barack Obama - al grido di 'No Justice, No Peace'.