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ITALIA

Il caso

Arrestato Gozzi, il presidente di Federacciai. L'accusa: "Mazzette in Congo in cambio di appalti"

La legale del numero uno di Feracciai: "Non capisco questo arresto". Con lui fermato il collaboratore Massimo Croci. 

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Uno dei legali del presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, precia prima che si tratterebbe di un fermo. Poi, però, arriva la notizia che le autorità belga avrebbero commutato il fermo del numero unoassociazione di imprenditori della siderurgia aderente a Confindustria - e amministratore delegato di Duferco, in arresto.

 "Il professor Gozzi è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria e non arrestato. La chambre d'accusation si riunirà venerdì". Specifica l'avvocato di Antonio Gozzi, Ettore Chiti. "Il provvedimento di fermo è stato succintamente motivato dal juge d'instruction - ha detto Chiti - e sarà lui a decidere se trasformare o meno in arresto il fermo". La Duferco è una holding leader nel settore della produzione e del trading dei prodotti e delle materie prime siderurgiche. Gozzi è inoltre presidente del club di Serie B Virtus Entella e docente all'Università di Genova. 

L'accusa: "Mazzette ai funzionari della Repubblica del Congo, per appalti"
ll presidente di Federacciai Antonio Gozzi è stato fermato in Belgio insieme a Massimo Croci, dirigente della stessa azienda e direttore di diverse filiali europee. L'accusa, confermata dalla Procura Federale, è di aver elargito mazzette ad alcuni funzionari della Repubblica democratica del Congo al fine di ottenere degli appalti. I due industriali sono sospettati di aver chiesto all'ex ministro della regione Vallonia Serge Kubla, già arrestato lo scorso 24 febbraio e trattenuto per 48ore, intercessioni per facilitare la diversificazione del gruppo nel settore del gioco d'azzardo in Congo e nella metallurgia per il sito di Maluku. Inoltre, c'è il sospetto di corruzione nei confronti dell'ex primo ministro congolese Adolphe Muzito. Kubla aveva ammesso di aver dato una busta con 20mila euro alla moglie di Muzito, secondo le sue dichiarazioni, in pagamento di una fattura. Gozzi e Croci compariranno davanti al giudice entro venerdì prossimo per la convalida del mandato d'arresto.

La difesa: "Il Professore non ha mai gestito la vicenda"
Secondo quanto appreso, Gozzi potrebbe esser stato recluso in una cella all'interno del palazzo di giustizia ma "non so - ha detto Chiti - se invece lo hanno trasferito in carcere". Gozzi è assistito da un'avvocatessa belga che aveva preannunciato al giudice la disponibilità di Gozzi a recarsi a Bruxelles per chiarire la sua posizione. "Tra l'altro - ha detto Chiti - il professore non ha mai gestito direttamente la vicenda, non si è mai recato in Congo né tantomeno ha parlato con funzionari o politici congolesi". 

La legale Michele Hirsch: "Gli hanno messo le manette"
"Gli hanno messo le manette dietro la schiena. Gli hanno tolto gli occhiali e lo hanno
trattato come se fosse il peggiore dei delinquenti", cosi' Michele Hirsch, l'avvocato di Antonio Gozzi, racconta all'ansa l'arresto del suo assistito. Sono "molto scioccata" spiega la legale. Gozzi era venuto a parlare "spontaneamente, su mio consiglio. "Ha risposto a tutte le domande della polizia giudiziaria e del giudice istruttore - afferma -. Ha detto con forza e dignità che non ha corrotto nessuno". 

Federacciai: "Fiduciosi nell'estraneità di Gozzi"
Il Comitato di Presidenza di Federacciai, Federazione che riunisce i produttori italiani di acciaio, in una nota, "a nome di tutti i propri associati, esprime piena solidarietà al proprio Presidente, Antonio Gozzi, Ceo del Gruppo Duferco, fiducioso che la sua estraneità ai fatti contestatigli dalla Procura di Bruxelles sarà pienamente e tempestivamente comprovata".