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ECONOMIA

Borsa

Ferrari debutta a piazza Affari. Renzi: grande paese sa ripartire

Marchionne: nuovo traguardo, nuova partenza. Renzi fa un paragone tra la ripartenza della Ferrari e l'Italia:  "Un grande Paese può anche attraversare momenti in cui le cose non vanno, ma poi si ha la forza la capacità e l'intelligenza di capire che può ripartire da ciò che noi siamo, dall'identità della nostra bellezza e della nostra forza".

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Ferrari debutta a Piazza Affari a 43 euro per azione. A New York, nell'ultima seduta dello scorso anno, il titolo della Rossa di Maranello aveva chiuso a 48 dollari (circa 44 euro), con una capitalizzazione di mercato di circa 8,32 miliardi di euro.   La Ferrari è ufficialmente sbarcata a Piazza Affari, alla presenza fra gli altri del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di Sergio Marchionne, presidente della Ferrari, dell'amministratore delegato Amedeo Felisa, di Piero Ferrari, figlio del fondatore Enzo e del presidente di Fca John Elkann

Se ci mettiamo a correre siamo i più bravi
La quotazione della Ferrari in Borsa "è un bellissimo messaggio per l'intero Paese", ha sottolineato il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervenendo alla cerimonia per la prima quotazione in Borsa della casa di Maranello. E, rivolgendosi a quanti nelle ultime settimane dicono che "la vitalità del nostro Paese è derivata da fattori esterni", questa è la prova che non è così, ha aggiunto il premier. "La quotazione in Borsa" di Ferrari "deve diventare sempre di più un elemento di forza, di trasparenza. Poter portare anche a Milano la Ferrari è un gesto molto bello e importante e credo che debba essere seguito da altre realtà".

Renzi fa un paragone tra la "ripartenza" della Ferrari e l'italia: "una grande scuderia, un  grande marchio, una grande azienda sa anche attraversare momenti 'no'. Un grande Paese può anche attraversare momenti in cui le cose non  vanno, ma poi si ha la forza la capacità e la intelligenza di capire che può ripartire da ciò che noi siamo, dall'identità della nostra bellezza e della nostra forza". Quindi, "se l'Italia smette finalmente di avere paura di ciò che c'è fuori da lei  può tornare ad essere un punto di riferimento assoluto. Dobbiamo cambiare mentalità noi innanzitutto".
 
"Dobbiamo sapere – ha detto ancora Renzi -  che ci sono dei momenti in cui non si  vince, quelli del passato naturalmente. Io appartengo a una generazione che non ha fatto in tempo a vedere i trionfi di Lauda, io sono del '75, l'ultimo mondiale fu del ‘79. Ho fatto però in tempo a innamorarmi della  Ferrari con Gilles Villeneuve e nel decennio forse peggiore dal punto di  vista dei risultati agonistici".
 
"Il governo ha chiuso il 2015 con due opere su cui eravamo in ritardo. Io vorrei che il 2016 sia l'anno in cui smettiamo di recuperare ritardi e anticipiamo il futuro", ha detto ancora il premier Matteo Renzi alla cerimonia di quotazione di Ferrari, sottolineando che "l'Italia c'è e non deve avere paura del mondo. Se scendiamo in pista, se ci mettiamo a correre, siamo i più bravi del mondo".
 
Un nuovo capitolo, ottimismo condiviso
"Con la quotazione si è aperto un nuovo capitolo. È un nuovo traguardo, una nuova partenza". Così il presidente di Ferrari Sergio Marchionne dopo il debutto della casa di Maranello in Borsa. "Competere sul listino di Milano per la Ferrari è come tornare alle origini", ha aggiunto.  "Condivido con Renzi il fatto che si è fatta tanta strada nel 2015", ha dichiarato l'Ad di Fca nel corso della conferenza stampa per la quotazione a Piazza Affari della Ferrari. "Abbiamo fatto assunzioni grazie ai cambiamenti nel mercato del lavoro, lo stabilimento di Melfi sta andando alla grande, ci stiamo preparando per il lancio dell'Alfa Romeo, sono tutti segnali importanti di ripresa dell'economia italiana, condivido il suo ottimismo".

Marchionne si è detto "piuttosto soddisfatto dell'andamento del 2015 e non ho ragione di pensare che il 2016 sia diverso", ha concluso l'ad, sottolineando che anche dopo lo scorporo della Ferrari, Fca conferma i propri obiettivi al 2018:  "L'azienda Fiat è esattamente la stessa, anche se il suo market value è  più piccolo perché non ha più i profitti della Ferrari. Lo scorporo della Ferrari era possibile soltanto con una solidità  economico-finanziaria di Fca. Ci siamo arrivati nel 2015 e confermiamo gli obiettivi Fca al 2018" ha assicurato Marchionne.

Patto tra famiglie
Il patto tra le famiglie Agnelli e Ferrari "permetterà di mantenere la stabilità" in Ferrari,  ha affermato il presidente di Exor, John Elkann, in occasione della quotazione del titolo Ferrari. Exor ha il 23% della Ferrari, mentre Piero Ferrari, figlio di Enzo, ha il 10%. "L'accordo con Piero Ferrari garantisce che ci sia stabilità - ha detto Elkann - invece il gruppo Fiat Chrysler avrà un perimetro più chiaro e focalizzato nelle componenti di massa".

Eccelenza nel mondo finanziario
A Milano è intervenuto anche l'amministratore delegato di Borsa italiana, Raffaele Jerusalmi: "Spero che la quotazione della Ferrari  possa servire da esempio e stimolo per altre aziende italiane. Credo che questa quotazione possa essere un esempio per tutte le altre aziende, che attraverso la quotazione in Borsa possono realizzare i propri progetti", ha sottolineato. "Con la quotazione si apre per Ferrari un nuovo mondo per poter rappresentare l'eccellenza anche in ambito finanziario", ha detto Raffaele Jerusalmi, che ha annunciato che il titolo sarà subito nell'indice Ftse Mib.

Debutto in discesa
Scivola la Ferrari al debutto a Piazza Affari, con il titolo che scende sotto quota 42 euro e poi viene sospeso dalle contrattazioni.  A circa un'ora dal debutto, il titolo di Ferrari in Borsa perde il 2,07% a 42,54 euro, dopo aver aperto a 43 euro. Il titolo del Cavallino è in linea con l'andamento del Ftse Mib, che lascia circa 2 punti percentuali. Attualmente il titolo recupera le perdite a 43,15 euro (-0,67%).