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MONDO

L'altro Fidel Castro nella biografia non autorizzata: manipolatore, godereccio e dedito al lusso

"La vita nascosta di Fidel Castro" un'ex gorilla tratteggia un uomo assai diverso dal mito. Lo stile di vita del lìder màximo, dietro le quinte dell'austerità cubana, sarebbe stato quello di una persona "senza alcun limite" e con una buona dose di crudeltà

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Una biografia non autorizzata del lìder màximo uscita un paio di anni fa ci restituisce un Fidel Castro assai diverso dal mito rivoluzionario vocato al popolo. E' stata scritta da una delle sue guardie del corpo. L' "infedele" ex gorilla ha raccontato in "La vita nascosta di Fidel Castro" un uomo dedito al lusso e alla vita godereccia. Lusso, yacht privati, un'immensa tenuta all’Avana completa di pista da bowling, campo da basket e centro medico personale. Tutte attitudini assai poco vicine a quelle di un rivoluzionario comunista.

Juan Reinaldo Sánchez, autore del libro, per ben 17 anni ha fatto parte dei pretoriani del lìder. Parla di Fidel come di uno sporco capitalista. Viene dipinto come una sorta di satrapo, un feudatario con una mentalità medievale e molte manie di grandezza. Un po' pirata e parecchio ipocrita, al punto da costringere il suo popolo a gravi sacrifici senza però rinunciare personalmente a nessun tipo di lusso. Come un capitalista qualunque. Sánchez sostiene anche che Castro abbia posseduto un'isola privata, Cayo Piedra, a Sud della Baia dei Porci, descritta come un vero e proprio paradiso terrestre. E aggiunge che amava salpare per l'isola sul suo yacht di lusso, l'Aquarama II, costuito con raro legno angolano e alimentato da quattro motori spediti a Cuba dal presidente sovietico Leonid Breznev.

Il libro è stato scritto a quattro mani, assieme al giornalista francese Axel Gyldén, per le edizioni Michel Lafon. Ripercorrendo il periodo trascorso al suo servizio, lo ha descritto come un capo intelligente, carismatico, incline alla manipolazione. Svela come Fidel amasse il film "Guerra e pace" nell'interminabile versione sovietica, al punto da averla vista decine di volte. E racconta perché tra lui e il Comandante i rapporti si sono guastati. Non gli ha mai perdonato di avergli chiesto di andare in pensione. Per questo, Sanchez, che oggi vive negli Usa, ha passato qualche tempo in carcere.