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Figc, nessun eletto al secondo voto. Tavecchio sale al 63%

All'Hilton di Fiumicino in corso l'assemblea elettiva per il numero uno della Federcalcio. Al primo e secondo scrutinio non è stato raggiunto il quorum necessario per avere un vincitore. Adesso basterà il 50% più uno. Tensione tra Agnelli, Lotito e Preziosi

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di Alberto Gioffreda
Senza esito anche la seconda votazione all'Hotel Hilton di Fiumicino. Ancora una volta nessuno dei due candidati - Carlo Tavecchio e Demetrio Albertini - ha ottenuto il quorum utile (66% dei voti) per diventare presidente della Figc. Al secondo voto Tavecchio è al 63,18%, Albertini al 34%, schede bianche al 2,76%. Adesso si passa al terzo scrutinio che prevede l'elezione con la maggioranza dei voti (50%+1). 

I fronti che sostengono i due candidati sono così schierati: il presidente della Lega nazionale Dilettanti, Carlo Tavecchio, è sostenuto da Lega Serie B, Lega Pro e Serie D e dalla maggioranza dei club di Serie A. Juventus e Roma guidano invece il fronte ribattezzato ‘no Tav’, rafforzatosi dopo la gaffe sugli extracomunitari del numero 1 della Lnd. L'appoggio ad Albertini arriva da Assocalciatori, Assoallenatori e arbitri, che solo oggi hanno dichiarato, con Marcello Nicchi, di appoggiare l'ex centrocampista del Milan.

Il primo voto e le tensioni tra Agnelli, Lotito e Preziosi
La prima operazione di voto si è aperta con 274 delegati accreditati per 509 voti su 278 aventi diritto (con 516 voti totali). Tavecchio si è fermato al 60,20%, Albertini al 35,46%. Schede bianche al 4,33%. Per l'elezione serviva il 75%. Dopo i risultati del primo voto sono volati gli stracci. Protagonista il presidente della Juventus Andrea Agnelli che si è avvicinato al patron del Genoa Enrico Preziosi dicendo: "Non permetterti di parlare di me alla stampa". Poi contatto anche tra il numero uno bianconero e quello della Lazio, Cluadio Lotito, in una conversazione dai toni accesi.

Albertini: "Puntare alla crescita dei giovani". Tavecchio: "Unità delle leghe"
A pochi minuti dall'inizio dell'assemblea elettiva Demetrio Albertini ha voluto rilanciare la sua idea per il calcio italiano, sottolineando che il progetto sportivo - punto che trova la condivisione di Damiano Tommasi dell'Aic - è alla base della sua proposta di cambiamento che punta sui giovani. Rinviato il discorso sul ct della Nazionale: "Conte ct? Ci pensiamo dopo l'elezione". Nel suo discorso programmatico invece Tavecchio ha invocato "l'unità delle Leghe per garantire lo sviluppo del calcio italiano, ma serve il contributo delle componenti tecniche e degli arbitri".  

Abete allontana l'ipotesi commissario
Il presidente dimissionario della Figc, Giancarlo Abete, ha aperto l'assemblea che eleggerà il suo successore. Nel suo intervento ha voluto esortare i delegati ad eleggere un presidente, evitando il commissariamento. "Non ho mai creduto agli unti del signore, non serve chi non ha dimestichezza con i voleri che vengono dal basso, dalla base" ha detto l'ex numero uno della Federcalcio. Contrario al commissario anche un altro ex presidente, Franco Carraro, che ha anche ribadito di preferire Tavecchio ad Albertini. 

Botta e risposta Lotito-Marotta
All’Hotel Hilton di Fiumicino la giornata è iniziata con un botta e risposta tra Beppe Marotta e Claudio Lotito. Il dg della Juventus ha criticato il super attivismo del presidente della Lazio, definendolo ‘tutor al candidato Tavecchio’, aggiungendo poi che sarebbe stato difficile ricompattare un consiglio di Lega così frammentato perché “sembra che ci siano interessi personali a discapito dei collettivi". Secca la replica di Lotito che ha parlato di atti di killeraggio mediatico contro Tavecchio “che fanno capo a dei riferimenti ben precisi sia di chi li ha promossi sia di chi li ha messi in atto”. A difesa di Tavecchio si è schierato anche il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, che ha parlato di falso moralismo nei confronti del numero uno della Lnd. Cauto sull'elezione scontata di Tavecchio e stoccata al numero uno biancoceleste da Urbano Cairo, presidente del Torino e tra i promotori della lettera dei club di A che aveva chiesto il passo indietro dei candidati: "Sarà la federazione di Lotito? Non credo. Se vuole un ruolo in federazione, deve fare un passo indietro nella Lazio". No convinto a Tavecchio ribadito anche dal direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni. Non si è sbilanciato invece il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, unitosi nei giorni scorsi al gruppo dei 'dissidenti': "Voterò secondo contenuti e coscienza" ha detto Ferrero. Un appello invece all’unità è arrivato dal presidente della Lega di A, Maurizio Beretta che ha sottolineato l’importanza di un lavoro comune per rilanciare il calcio italiano e avviare una riforma. Dalla Lega di serie B e dalla Lega Pro confermato il supporto a Tavecchio dai presidenti Andrea Abodi e Mario Macalli. 

Anche il segretario generale dell'Uefa a Fiumicino
All'Hotel Hilton è presente anche il segretario generale dell'Uefa, Gianni Infantino, che è intervenuto all'assemblea elettiva invitando il calcio italiano a "far ritrovare la passione alle famiglie e ai bambini. Sarà importante la governance, una leadership forte e unità di tutti per il bene del calcio italiano ed Europeo". Parole riprese anche dal segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini, quando ha augurato all'assemblea di far uscire "una governance forte".