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Coronavirus

La lotta al Covid

Figliuolo: in arrivo circa 7 milioni di dosi Pfizer in più entro giugno

L'arrivo di 50 milioni di dosi aggiuntive nell'Ue "vuol dire oltre 670.000 dosi in più ad aprile" in Italia, 6.8 milioni entro giugno

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"Ho ricevuto una chiamata dal premier Draghi che mi ha comunicato l'arrivo per Europa in questo trimestre di 50 milioni di dosi Pfizer in più. Per l'Italia vuol dire oltre 670.000 dosi in più ad aprile, 2 milioni e 150.000 dosi in più a maggio e oltre 4 milioni di dosi in più a giugno. Finalmente una bella notizia. Il piano va avanti così come l'avevo strutturato, per questo sono davvero contento".

Lo ha detto il commissario per le misure anti Covid, il generale Francesco Figliuolo, in visita al Polo vaccinale di Aosta, aggiungendo che "ci sono molte Regioni che stanno per terminare le vaccinazioni degli over 80''.  

"Dobbiamo continuare su questa strada. Dopo gli over 80, toccherà agli over 70 e poi si vede. Con l'afflusso massiccio di dosi vaccinali riusciremo ad aprire alle classi produttive e il Paese ne esce, ne esce più forte di prima", ha detto il commissario straordinario.

In Valle d'Aosta organizzazione "ben fatta"
"In Valle d'Aosta ho trovato un'organizzazione ben fatta. C'è un'attenzione agli anziani, si sta procedendo bene sugli over 80, la Valle d'Aosta con il 75% sta andando bene. Ritengo che con l'innesto di unità mobili, anche delle Difesa, per poter andare nelle zone più impervie a vaccinare sul posto gli anziani e le persone fragili, si raggiungerà questo obiettivo quanto prima", ha detto il generale Figliuolo, "la Regione è capace di vaccinare, lo dimostra, col suo oltre 95% di dosi somministrate rispetto alle dosi arrivate - ha aggiunto - e quindi bisogna far arrivare le dosi". A tal proposito il generale ha annunciato di aver fatto pervenire nella Regione alpina una dotazione supplementare di 1.170 dosi di vaccini Pfizer.

Su J&J "rispetteremo le prescrizioni dell'Ema"
All'inaugurazione del nuovo hub vaccinale del Lingotto a Torino, il generale ha poi spiegato: "Dal punto di vista scientifico i casi avversi di Johnson&Johnson sono in linea come quelli di qualunque altro farmaco, e i numeri sono incomparabili con quelli dei morti fatti dal coronavirus. Rispetteremo comunque le prescrizioni che arriveranno dall'Ema".