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MONDO

Sequestro nel sud del paese

Filippine, prima sacerdote poi ristoratore: ecco chi è l'italiano rapito

Rolando del Torchio è arrivato nelle Filippine nel 1988 come sacerdote missionario. Nel 1996 abbandona il sacerdozio, scandalizzato dall'emergere del fenomeno della pedofilia. Decide di rimanere nel Paese e apre un ristorante

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Rolando del Torchio, 56 anni, è arrivato nelle Filppine nel 1988 come missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere. Originario di Angera, in provincia di Varese, è stato ordinato prete nel 1984 e quattro anni dopo assegnato a Sibuco, città maggioranza islamica nella provincia meridionale di Zamboanga del Norte. Nel 1996 lascia perà il sacerdozio. "Non potevo più accettare l'autorità morale della Chiesa", aveva raccontato in un'intervista ad un sito locale

La rabbia per la pedofilia
Aveva preso tale decisione scandalizzato dall'emergere del fenomeno pedofilia all'interno della Chiesa, fenomeno che ha toccato anche le Filippine. "Sono deluso quando mi lamento per la corruzione o per un leader religioso che compie cattive azioni e la Chiesa si limita a trasferirlo in un altro posto. Quando vedo la pedofilia, e la Chiesa non agisce, sono frustrato". 

Apre un ristorante
Aveva comunque scelto di rimanere sull'isola di Mindanao, nel sud del paese, per lavorare con un'organizzazione non governativa che forniva assistenza agli agricoltori della zona. In seguito aveva aperto un suo ristorante, il "Ur Choice Cafè" a Dipolog City.

Cugino: "Era già scampato ad un attentato"
"Era scampato a un attentato una quindicina di anni fa, quando alcune persone avevano sparato contro di lui mentre si trovava insieme al vescovo locale". Lo ha raccontato il cugino dell'uomo, Andrea Del Torchio, titolare di una gastronomia ad Angera paese dove Rolando è nato. "Erano riusciti a salvarsi rifugiandosi sotto i letti - ha proseguito - e Rolando era rimasto traumatizzato. Si tratta di posti pericolosi, che lui ama nonostante la situazione difficile".