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ECONOMIA

Notificato all'azienda la firma del provvedimento

Fincantieri: in corso il dissequestro dello stabilimento di Monfalcone

Dissequestro dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone (Trieste). L'attività era stata sospesa la settimana scorsa per un provvedimento di sequestro preventivo disposto dal Tribunale di Gorizia. L'oggetto dell'inchiesta è la gestione degli scarti di lavorazione nelle navi prodotti da parte delle ditte subappaltatrici 

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(foto ansa archivio)
E' in corso di esecuzione il provvedimento di dissequestro dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone (Trieste). Lo ha appreso l'Ansa da fonti della società. I Carabinieri hanno notificato all'azienda la firma del provvedimento da parte del Tribunale di Gorizia.

Era stata sospesa, il 30 giugno, l'attività produttiva dell'intero cantiere Fincantieri di Monfalcone in seguito a un provvedimento di sequestro preventivo disposto dal Tribunale di Gorizia ed eseguito dal Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente - Nucleo Operativo Ecologico di Udine.

Lo aveva comunicato la stessa società con una nota, specificando che le aree sottoposte al sequestro erano quelle "destinate alla selezione dei residui di lavorazione, strategiche per il regolare svolgimento del ciclo produttivo". 

Erano stati denunciati il direttore dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone (Gorizia), Carlo De Marco, e i titolari di sei aziende che lavorano all'interno del cantiere.

Il Tribunale ipotizza una gestione illecita dei rifiuti, in virtù dell'assenza delle autorizzazioni prescritte dalla legge.

La storia risale addirittura al giugno 2013 quando la Procura della repubblica di Gorizia si era vista respingere la richiesta di sequestro sia dal Gip e successivamente dal Tribunale. Il diniego era stato motivato con l'assenza di urgenze tali da giustificare una situazione di pericolo ambientale. Il Pm allora ha presentato ricorso presso la terza sezione penale della Cassazione.

L'oggetto dell'inchiesta è la gestione degli scarti di lavorazione nelle navi prodotti da parte delle ditte subappaltatrici di Fincantieri, che non risultano titolari dell'autorizzazione a gestire i rifiuti.