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ITALIA

Inchiesta su appalti Sistri

Finmeccanica, quattro arresti per tangenti e fondi neri su sistema tracciabilità rifiuti

Ai domiciliari due ex dirigenti dell'azienda e due imprenditori. La guardia di finanza li ha arrestati nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Napoli sul Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti

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Finmeccanica (Ansa)
La guardia di Finanza ha arrestato quattro persone nell'ambito dell'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sul Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti. Due ex dirigenti dell'azienda e due imprenditori sono stati arrestati per fondi neri e tangenti. Per l'operazione sono state effettuate anche perquisizioni, da parte dei finanzieri, a carico dell' ex presidente di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini.

Agli arresti domiciliari sono finiti Lorenzo Borgogni, ex direttore delle Relazioni esterne Finmeccanica, Stefano Carlini, ex direttore operativo della Selex service management, e i due imprenditori romani, Vincenzo Angeloni e Luigi Malavisi. 
Le accuse contestate sono di associazione per delinquere e corruzione.

Dalle indagini è emerso che sarebbero stati costituiti fondi neri all'estero finalizzati al pagamento di tangenti destinate ai vertici del gruppo industriale. Contestualmente agli arresti sono stati sequestrati 28 conti correnti e due cassette di sicurezza, intestate ad alcune persone coinvolte nell'indagine.
   
L'inchiesta è coordinata dai pm della Dda di Napoli Maresca, Giordano e Del Gaudio. Secondo l'accusa, attraverso un sistema di false fatturazioni e sovrafatturazioni tra la Selex Service Management e diverse società affidatarie "compiacenti", sarebbero stati costituiti fondi neri destinati al pagamento di tangenti. 

Società estere, secondo le indagini, sarebbero state create in paradisi fiscali nel Delaware (Usa). Gli investigatori hanno anche individuato conti correnti cifrati in Svizzera. 

L'imprenditore Angeloni - che era stato arrestato un anno fa - avrebbe rappresentato una sorta di braccio operativo dei vertici di Finmeccanica occupandosi delle somme di denaro da recapitare ai vertici del gruppo industriale. Per i pm, l'imprenditore si sarebbe occupato della richiesta e dell'esazione delle somme di denaro illecitamente accumulate. Angeloni, secondo gli inquirenti, sarebbe stato anche il destinatario del denaro originato dalle false fatturazioni per le presunte "fittizie consulenze a società cartiere precostituite grazie a prestanomi".

Le indagini riguardano anche un episodio di corruzione con 4 milioni di euro che sarebbero stati consegnati direttamente in uffici Finmeccanica all'interno di borsoni con il logo della società sportiva Valle del Giovenco, squadra di calcio abruzzese legata ad Angeloni e a Stornelli.