La rivolta degli afroamericani
Floyd, Tommie Smith: "Stessi sentimenti del '68, è terribile"
Storica l'immagine di Smith col pugno alzato sul podio olimpico a Città del Messico. "Ora è uguale" dice in una intervista al New York Times
''Provo ancora quei sentimenti, ed è terribile che questi sentimenti che ho provato adesso si stiano manifestando". Tommie Smith, protagonista del gesto ormai passato alla storia del pugno col guanto alzato al cielo durante la premiazione ai Giochi olimpici di Città del Messico del 1968, a 52 anni di distanza sente più vive che mai quelle motivazioni alla luce della vicenda della morte di George Floyd.
''Ci sono stati atleti che si sono messi in ginocchio, poi dei calciatori che si sono messi in ginocchio, e poi ci sono stati omicidi e poi dei morti - prosegue l'ex velocista intervistato dal 'New York Times'-. Mi riporta tutto al podio di Città del Messico perché quelle erano le stesse sensazioni che avevo allora''.
''Quando vidi Colin Kaepernick inginocchiarsi per la prima volta ho pensato, "oh mio Dio, avrà tutti addosso. Ma stava solo dicendo quello che ho già detto anni fa". Ho detto, "vai avanti, dobbiamo ancora combattere. Non possiamo fermarci". Ho parlato una volta con Kaepernick, ci siamo messaggiati diverse volte. Sono stato molto felice di vedere il Commissario della Nfl Goodell dichiarare che avrebbero dovuto intervenire anni fa. Kaepernick ci ha rimesso la carriera'', conclude.