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ECONOMIA

Il report di Washington

Il fondo monetario taglia il Pil dell'Italia: +1% nel 2016. Frenata globale, Brexit fa paura

Secondo le stime contenute nel Def il Pil italiano crescerà dell'1,2% nel 2016, dell'1,4% nel 2017 e dell'1,5% nel 2018. Ma il Fondo Monetario corregge: crescita più bassa del previsto

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Gelata di primavera sull'economia mondiale, che rischia di precipitare in una "stagnazione secolare". L'allarme e' del Fondo monetario internazionale che nel suo rapporto di primavera taglia le previsioni di crescita e invita i Governi a preparare "piani di emergenza" per fronteggiare eventuali nuovi shock.

La Brexit fa paura
A partire dalla possibilita' che il referendum del 23 giugno sancisca l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. La "Brexit", avvertono gli economisti di Washington, provocherebbe "un grave danno regionale e globale mettendo a rischio relazioni commerciali costituite".    

L'Italia cresce meno del previsto
A fare le spese della sforbiciata alle stime e' ovviamente anche l'Italia su cui grava in particolare il peso delle sofferenze bancarie. La crescita, secondo l'Fmi, dovrebbe fermarsi all'1% nel 2016, contro l'1,3% stimato a gennaio, e all'1,1% nel 2017, contro l'1,2% precedentemente indicato.

Numeri inferiori a quelli pubblicati nel Def varato dal Governo venerdi' scorso, che punta su un incremento del Pil dell'1,2% per quest'anno. Sul fronte del disavanzo, il Fondo monetario prevede un deficit/Pil al 2,7% nel 2016, in calo all'1,6% nel 2017. Il pareggio del bilancio strutturale e' atteso nel 2021. Il debito e' stimato al 133% del Pil nel 2016, al 131,7% nel 2017 e al 121,6% nel 2021.  

Renzi da Teheran: non sono preoccupato
In visita in Iran il Presidente del Consiglio ha detto di non essere preoccupato, in quanto "l'Italia continuerà il trend di crescita" e il Fondo monetario internazionale ha ridotto le stime mondiali, non solo quelle italiane. Il premier ha quindi scherzato, dicendo che "dobbiamo uscire da questo costante esercizio intellettuale delle previsioni: sono talmente tante che soltanto per orientarsi tra gli acronimi ci vuole un moderno Virgilio". 


Ridurre cuneo fiscale e tasse distorsive
 Per sostenere la crescita e creare lavoro, sottolinea Gian Maria Milesi-Ferretti, vice direttore delle ricerche del Fondo monetario internazionale, l'Italia "dovrebbe ridurre il cuneo fiscale e le tasse distorsive. Quando i margini della politica tradizionale sono limitati, spiega, "questa e' da sempre una strada da seguire - per sostenere la crescita".

Rallentamento globale
A livello globale il Fondo prevede che la l'aumento del Pil mondiale si attestera' quest'anno al 3,2%, contro il 3,4% della previsione pubblicata a gennaio, per poi salire del 3,5% nel 2017, a fronte della precedente stima del 3,6%. Numeri insufficienti. La crescita, rileva il capo economista del Fondo, Maurice Obstfeld, "continua ma ad un ritmo sempre piu' insoddisfacente, lasciando il mondo piu' esposto a rischi al ribasso: la crescita e' troppo lenta da troppo tempo". La revisione al ribasso delle stime", aggiunge, "riflette un generale rallentamento in tutti i gruppi di paesi" e "sviluppi positivi appaiono ora meno probabili".    




Frena anche Washington, Cina in controtendenza
Il Pil Usa e' stato rivisto al ribasso dello 0,2% nel 2016 a +2,4% e dello 0,1% nel 2017 a +2,5%. Nell'area euro, la stima  e' stata tagliata all'1,5% per il 2016 e all'1,6% per il 2017, rispetto all'1,7% precedentemente indicato per entrambi gli anni. Gli economisti di Washington prevedono inoltre una contrazione del Pil in Russia pari all'1,8% quest'anno (-0,8%), mentre per la Cina, praticamente unica al mondo, le prospettive sono migliorate, con il Pil rivisto al rialzo dello 0,2% sia quest'anno sia nel 2017, rispettivamente a +6,5% e +6,2%.    

"Non si può più sbagliare"
Il peggioramento delle prospettive economiche globali impone "una immediata vigorosa risposta", insiste l'istituzione di Washington, e "non c'e' piu' molto margine di errore". In questo contesto, i governi "devono concentrarsi su due compiti" precisa Obstfeld: il primo e' "il rafforzamento della crescita", importante in se' ma anche come antidoto contro rischi al ribasso; il secondo e' "preparare piani di emergenza".    

Draghi promosso
Promossa e' la politica monetaria della Bce che, dice il Fondo, "deve continuare a segnalare con forza la sua volonta' di utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione fino a che non sara' raggiunto l'obiettivo di stabilita' dei prezzi". Mentre sull'Europa grava anche "la catastrofe umanitaria" dei migranti che, dicono a Washington, sta minando l'essenza stessa dell'Unione europea.