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ECONOMIA

"Sviluppare strumenti di regolamentazione"

Fmi, Lagarde: "Sono fiduciosa: Atene ha detto che pagherà". Tagliate le stime di crescita Usa

Il Fondo monetario internazionale chiede alla Fed di rinviare l'aumento dei tassi Usa alla prima metà del 2016.

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(Foto ansa)
Crisi greca ed economia Usa protagoniste della relazione e della conferenza stampa del Fondo monetario internazionale.

Il direttore dell'Fmi Christine Lagarde si dice "fiduciosa" che il pagamento di 300 milioni di euro dovuto da Atene verrà realizzato. La Grecia  "ha indicato che i pagamenti saranno onorati, sono fiduciosa che continuerà a essere così, il primo ministro Alexis Tsipras ha detto di non preoccuparsi", ha detto in conferenza stampa.

Proprio oggi  il premier greco Alexis Tsipras aveva lanciato un messaggio ai creditori e ai mercati per tranquillizzare circa i prossimi pagamenti al Fondo monetario internazionale. Il premier ha detto che non è il caso di "preoccuparsi dato che abbiamo già pagato 7 miliardi e mezzo e continueremo" a farlo.

Atene "può tirarsi fuori da una situazione che è durata troppo a lungo", ma per farlo serve realizzare riforme strutturali e "abbracciare tutti gli obiettivi del programma" di aiuti.

Parlando durante la conferenza stampa a commento dell'analisi annuale sull'economia americana, Lagarde ha detto che è improbabile che la Grecia ricorra al cosiddetto "bundling" ossia al pagamento in una soluzione unica del denaro che la Grecia deve restituire al Fondo a giugno, pari a un totale di 1,6 miliardi di euro. "Non ne sono a conoscenza ma non è qualcosa di cui parliamo pubblicamente", ha spiegato.

Lagarde con Draghi: "C'è bisogno di un accordo forte"
"Appoggio quanto affermato da Draghi", quando dice che c'è bisogno di un accordo forte per la Grecia, uno che produca crescita, giustizia sociale e sostenibilità di bilancio, ha affermato Christine Lagarde.

Tagliate le stime di crescita degli Stati Uniti
Lo "slancio" dell'economia Usa "è stato fatto deragliare" nel primo trimestre del 2015 "da condizioni meteorologiche sfavorevoli, da una forte contrazione degli investimenti del settore del petrolio, dagli scioperi nei porti della West Coast e dagli effetti del dollaro più forte".

Avvertimento alla Fed: meglio rinviare l'aumento dei tassi
Il Fondo monetario internazionale chiede alla Fed di rinviare l'aumento dei tassi Usa alla prima metà del 2016. La Fed "dovrebbe rinviare l'aumento dei tassi a quando non ci siano segnali piu' forti", sull'aumento dei salari e l'inflazione. "Il rischio - avverte il Fmi - è di un'azione avviata troppo presto o troppo tardi".

"Sacche di rischio negli Stati Uniti"
Negli Stati Uniti stanno emergendo potenziali "sacche di rischio per la stabilità finanziaria", cosa che dovrebbe convincere le autorità a migliorare la resistenza del sistema finanziario. Infatti, "la riforma della regolamentazione rimane incompleta e la struttura del sistema di supervisione deve essere rafforzato". E' quanto si legge nella dichiarazione conclusiva del Fondo monetario internazionale al termine della missione di monitoraggio Articolo IV negli Stati Uniti. 

Nel dettaglio il Fmi ha tagliato le stime di crescita degli Stati Uniti al +2,5% nel 2015 e al +3,0% nel 2016, a fronte della precedente stima del +3,1% per entrambi gli anni. Il Fmi ammette comunque che "molto è stato fatto negli ultimi anni per rafforzare il sistema finanziario americano", ma è importante "assicurare che non si facciano passi indietro" rispetto a quanto fatto.

Gli sforzi dovrebbero essere rivolti "al rafforzamento della cornice macroprudenziale, a sviluppare strumenti di regolamentazione e a colmare i vuoti di regolamentazione e supervisione".

Dollaro moderatamente sopravvalutato
Il dollaro è "moderatamente sopravvalutato", afferma il'Fmi, sottolineando che il biglietto verde si è apprezzato del 13% in termini reali negli ultimi 12 mesi. Il dollaro forte ha un effetto sulla crescita, la creazione di posti di lavoro e sull'inflazione: c'è il rischio che un ulteriore pronunciato apprezzamento possa essere dannoso.