MONDO
Per la quarta volta
Fondi libici, incriminato l'ex presidente francese Sarkozy
Per presunto finanziamento della sua campagna presidenziale del 2007
L'ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato incriminato per "associazione a delinquere" nel caso del presunto finanziamento libico della sua campagna presidenziale del 2007. Lo ha annunciato oggi il procuratore finanziario nazionale come scrive Le Figaro. Nicolas Sarkozy era stato ascoltato nelle ultime settimane da dai giudici responsabili delle indagini.
Questa nuova causa, rivelata da Médiapart, è la quarta in questo caso per l'ex presidente della Repubblica.
L'ex capo di stato è già stato incriminato nel marzo 2018 per "corruzione passiva", "occultamento di appropriazione indebita di fondi pubblici" e "finanziamento illegale di campagne elettorali" e posto sotto controllo giudiziario. Ma la Procura nazionale delle finanze ha firmato a fine gennaio un atto di accusa supplementare che estende le indagini a fatti di "associazione per delinquere", aprendo la strada ad un inasprimento delle azioni penali nei confronti dei protagonisti già coinvolti.
Il 31 gennaio i magistrati avevano incriminato per "associazione a delinquere" uno degli ex collaboratori di Nicolas Sarkozy, Thierry Gaubert, sospettato di aver ricevuto dal regime libico i fondi che avrebbero potuto alimentare la campagna per le elezioni presidenziali dal 2007.
Durante la sua ultima udienza, nel giugno 2019, Nicolas Sarkozy si era detto "totalmente innocente in questa vicenda", e aveva denunciato un "complotto", poi si era rifiutato di rispondere alle domande dei magistrati inquirenti, al momento dell'esame di ricorso volto ad annullare l'indagine. Ma una sentenza della Corte d'appello di Parigi del 24 settembre ha permesso di rilanciare le indagini: la camera d'inchiesta, incaricata di studiare i ricorsi contro atti investigativi, ha respinto la maggior parte degli argomenti dei legali di Sarkozy.
Questa nuova causa, rivelata da Médiapart, è la quarta in questo caso per l'ex presidente della Repubblica.
L'ex capo di stato è già stato incriminato nel marzo 2018 per "corruzione passiva", "occultamento di appropriazione indebita di fondi pubblici" e "finanziamento illegale di campagne elettorali" e posto sotto controllo giudiziario. Ma la Procura nazionale delle finanze ha firmato a fine gennaio un atto di accusa supplementare che estende le indagini a fatti di "associazione per delinquere", aprendo la strada ad un inasprimento delle azioni penali nei confronti dei protagonisti già coinvolti.
Il 31 gennaio i magistrati avevano incriminato per "associazione a delinquere" uno degli ex collaboratori di Nicolas Sarkozy, Thierry Gaubert, sospettato di aver ricevuto dal regime libico i fondi che avrebbero potuto alimentare la campagna per le elezioni presidenziali dal 2007.
Durante la sua ultima udienza, nel giugno 2019, Nicolas Sarkozy si era detto "totalmente innocente in questa vicenda", e aveva denunciato un "complotto", poi si era rifiutato di rispondere alle domande dei magistrati inquirenti, al momento dell'esame di ricorso volto ad annullare l'indagine. Ma una sentenza della Corte d'appello di Parigi del 24 settembre ha permesso di rilanciare le indagini: la camera d'inchiesta, incaricata di studiare i ricorsi contro atti investigativi, ha respinto la maggior parte degli argomenti dei legali di Sarkozy.