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MONDO

Parigi

Francia, Jean-Marie Le Pen fa causa al Front National per l'espulsione

Marine Le Pen attende "senza alcun timore" la decisione del tribunale di Nanterre sulla
regolarita' della sospensione del padre Jean Marie da presidente onorario del Front National

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Jean-Marie Le Pen, storico leader del Front National, ha annunciato che denuncerà il suo partito per averlo sospeso dopo la lite con la figlia Marine a lui succeduta alla guida del FN dal 2011.

Le Pen è stato sospeso dal suo partito per alcune dichiarazioni su Shoah e immigrazione imbarazzanti per la figlia Marine. Jean-Marie ha chiesto al tribunale di annullare la sospensione che ritiene violi lo statuto del partito. La figlia Marine ha replicato che "non ha nulla da temere" dal verdetto. "Il tribunale rileverà che tutta la procedura è stata corretta e i diritti di Jean-Marie Le Pen sono stati pienamente rispettati - ha detto in un intervento radiofonico - Non credo che sia un giorno decisivo per il Front National. Forse pensa che il partito sia di sua proprietà e che il FN gli voglia sopravvivere".

La famiglia Le Pen è abituata da cinquant'anni a liti furibonde e rotture clamorose. Dall'ex moglie che per vendetta comparve nuda su Playboy al tradimento e alla "scomunica" della figlia maggiore, il patriarca Jean-Marie ha una storia familiare colorita quanto le sue controverse dichiarazioni sull'Olocausto. Quest'ultima lite nella famiglia Le Pen ha rischiato di spaccare il Front National e si è svolta sotto la luce impietosa dei
riflettori dei media. L'86enne, soprannominato il "Menhir", per le sue origini bretoni ma anche per la sua inamovibilità, come quella degli antichi monoliti sacri ai celti, aveva ribadito la sua convinzione che le camere a gas naziste siano "un dettaglio della storia".

"Mi sta davvero scocciando" era stata la reazione di Marine, oggi presidente del partito, impegnata a ripulirne l'immagine razzista e anti-semita. Poi era partita la sua, spietata, offensiva media: il padre sta commettendo un "suicidio politico", sarà sottoposto ad azione disciplinare e non verrà candidato alle prossime regionali. E allora via alle ostilità aperte: Jean-Marie aveva accusato la figlia di "spararsi sui piedi". E lo strale: "forse Marine Le Pen mi vuole morto, ma non può contare sulla mia collaborazione".

Marine aveva detto che la lite la addolorava, ma le sue responsabilità politiche sono più forti dei doveri filiali verso l'uomo che in pubblico chiama semplicemente "Le Pen". La strategia di Marine è di mostrare un volto più presentabile all'opinione pubblica, ma mamma Pierrette è impietosa: è "il clone assoluto di suo padre". E lui? Lui si sente tradito: sono sempre quelli più vicini che ti tradiscono" aveva dichiarato in una recente intervista.