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ITALIA

Gasdotto in Puglia

No Tap: continuano le proteste. La polizia allontana i manifestanti dal cantiere di Melendugno

Momenti di tensione anche stamane tra i manifestanti e la polizia per la ripresa dei lavori nel cantiere in provincia di Lecce 

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I 'No-Tap' continuano a presidiare il cantiere a Foca di Melendugno in Puglia contro l'espianto degli ulivi dal tracciato del microtunnel e contro il progetto di approdo del gasdotto sulla costa. Dopo gli scontri ieri tra le forze di polizia e i manifestanti, oggi sono in corso nuove manifestazioni.

La polizia ha delimitato l'area prevista per il passaggio dei Tir che trasporteranno gli ulivi espiantati. Gli attivisti 'No Tap' avevano creato un muretto fatto di pietre in una strada di accesso al cantiere rimosso dalla polizia. Alcuni attivisti - una trentina in tutto - si sono seduti davanti ai cancelli del cantiere. Il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, ha dormito in auto, davanti all'ingresso del cantiere e oggi sono attesi altri sindaci. La polizia ha allontanando con la forza i cittadini che protestano. Gli agenti hanno prelevato uno alla volta i manifestanti portandoli via e allontanandoli dall'ingresso del cantiere. Una persona è stata colta da malore.

Scontro verbale tra sindaco Melendugno e forze dell'ordine
Secondo una prima ricostruzione, il sindaco di Melendugno, Marco Potì, stava rilasciando un'intervista ad una tv locale quando è stato invitato da funzionari di polizia ad allontanarsi per consentire il transito di camion. C'è stato uno scontro verbale tra sindaco e polizia, quindi gli agenti hanno circondato sindaco e alcuni manifestanti spingendoli fuori dall'area del cantiere. 

L'azienda ha deciso di aumentare il numero dei tir per il trasporto degli ulivi espiantati (che successivamente saranno piantanti nuovamente nella stessa area) in una masseria.

Galletti, valutati 14 scenari alternativi 'Proteste eccessive, così si frena solo la crescita' 
Il progetto Tap è "un'opera importante per un duplice motivo. Da un lato concorre a spingere il Paese nella direzione di un mix energetico più equilibrato, dall'altro il gasdotto è un'infrastruttura che rende l'Italia meno dipendente, per esempio, dal carbone. Vuol dire che il maggiore utilizzo di gas contribuirà a rispettare gli impegni assunti con gli accordi di Parigi sul clima". Lo afferma in un'intervista al Corriere della Sera il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, sottolineando che "sono stati valutati 14 scenari alternativi, prima di concludere che la soluzione corretta era stata individuata a Melendugno". Quanto alle proteste, se le aspettava, ma "a dire il vero non così eccessive", precisa. "Credo sia sempre giusto accettare le manifestazioni di dissenso, ma se rimangono in un ambito pacifico. Non mi pare, purtroppo, sia questo il caso". "Il punto è che se continuiamo a cavalcare le pulsioni più basiche, assecondando le piazze e i personalismi, ci ridurremo a perdere continuamente delle occasioni di crescita e di sviluppo". Il ministro ricorda "che per mesi sono state svolte tutte le valutazioni necessarie, anche da organismi indipendenti da ogni indirizzo politico. A valle di questo lungo iter autorizzativo abbiamo dato il via libera al progetto stabilendo, tra l'altro, una serie di prescrizioni. Sentire il sindaco di Napoli de Magistris che si avventura in un paragone tra l'attuale protesta e i movimenti di liberazione, mi pare un'esagerazione. Una sortita di chi vuole solo costruirsi una fortuna politica. Ricordo, piuttosto, che si tratta di 211 alberi di ulivo che, una volta ultimati i lavori, verranno ripiantati".

Emiliano: ok gasdotto Tap ma va spostato. Governo si è incaponito "Opera si può realizzare in altro luogo Puglia e spendendo meno"
"Noi non contestiamo nulla ma abbiamo rilevato che il governo, che vuole realizzare un'opera strategica e noi siamo d'accordo, pretende di farla arrivare su una delle spiagge più belle della Puglia. Il Governo si è incaponito a farla arrivare lì e questo spezzerebbe il sogno di dedicare quest'area al turismo. Perchè imporre lì quest'opera che si può realizzare in un altro luogo, a trenta chilometri da lì e spendendo molto meno?". Lo ha ribadito il governatore della Puglia e candidato alla segreteria del Pd Michele Emiliano, ospite di Radio anch'io su Rai Radiouno, a proposito della vicenda del gasdotto Tap. "Per noi spostare gli ulivi non è un probelma, la popolazione si attacca a questo perchè subisce l'imposizione di un'opera che non vuole. Lo spostamento degli ulivi è solo un simbolo della protesta. Da un punto di vista politico e tecnico è possibile lo spostamento del gasdotto, opzione questa che è stata vagliata in modo superficiale", ha sottolineato Emiliano. Uno spostamento del gasdotto comporterebbe tempi lunghi? "Non credo ci sarebbero altri anni da aspettare, la Regione ha dato il suo via libera a spostarlo con un semplice decreto legge" ha concluso.