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ITALIA

20 anni fa la prima edizione dell'evento

Gay Pride: in migliaia per le vie della Capitale. Il sindaco Marino: "Presto unioni civili"

Il sindaco di Roma: "Immediatamente dopo il voto del bilancio in Consiglio comunale, calendarizzeremo la delibera per istituire il registro delle unioni civili". Il portavoce del Roma Pride Maccarone: "Un momento storico, siamo in 200 mila"

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Roma
È arrivato a destinazione dopo aver sfilato per le vie della Capitale il corteo del Gay Pride, alla sua ventesima edizione. Palloncini colorati, bandiere, abiti stravaganti, cartelli contro ogni forma di discriminazione,e tanta musica. "Un momento storico, siamo in 200 mila" commenta soddisfatto il portavoce del Roma Pride Andrea Maccarone. Il sindaco Ignazio Marino, in prima fila dall'inizio alla fine della manifestazione, promette "Presto unioni civili". L'anno scorso aveva declinato l’invito per impegni familiari.

"Sto incalzando la politica italiana da molti anni su questo tema. Roma deve essere guida orgogliosa della nostra Repubblica e quindi, immediatamente dopo il voto del bilancio in Consiglio comunale, calendarizzeremo la delibera per istituire nella Capitale il registro delle unioni civili". Il sindaco risponde così ai manifestanti che gli hanno cantato, parafrasando una famosa canzone: "Marino, Marino, Marino mi voglio al più presto sposar".

Presente anche il leader di Sel e governatore della Puglia Nichi Vendola: "Noi ancora non abbiamo una regolamentazione dei diritti delle coppie di fatto: nel resto del mondo, si sono guadagnati il diritto al matrimonio, all' adozione, alla genitorialità attraverso la fecondazione assistita. Noi siamo in un cono d'ombra bisogna romperlo e prendere luce".

Ventesima edizione per il Gay Pride all'insegna di slogan come "Adesso fuori i diritti" e "Mettici la faccia". Alla vigilia dell'evento il Coordinamento ha lanciato un video per ricordare al premier Matteo Renzi "gli impegni presi con la comunità Lgbtqi durante le primarie del Partito Democratico e subito prima di sostituire al Governo Enrico Letta". #matteometticilafaccia l'hashtag lanciato dagli attivisti.