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MONDO

Egitto

Gaza, Israele rinuncia ai colloqui del Cairo e valuta il ritiro unilaterale

I vertici di Hamas negano il sequestro del soldato e accusano Tel Aviv di cercare espedienti per intensificare i bombardamenti. Il gabinetto di difesa israeliano preme per un ritiro unilaterale dopo la messa in sicurezza delle zone

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Israele rinuncia a partecipare ai colloqui del Cairo per una tregua a Gaza. Questa, secondo la radio militare, la decisione adottata la scorsa notte dal Gabinetto di difesa israeliano. Fra gli sviluppi che secondo l'emittente hanno influenzato i ministri anche l'incertezza sulla sorte del soldato rapito ai confini di Gaza. E da Tel Aviv arriva anche la notizia che Israele non intende più raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia tramite negoziati con Hamas, ma piuttosto valutare la fine delle operazioni a Gaza e un ritiro unilaterale, una volta ottenuto però il ripristino della deterrenza. La decisione odierna di autorizzare il ritorno della popolazione civile nel settore Nord della Striscia sembra rafforzare questa ipotesi. Al tempo stesso Israele cercherà di raggiungere comunque intese con l'Egitto, con il presidente palestinese Abu Mazen e con la comunità internazionale riguardo la ricostruzione della Striscia, una prospettiva di smilitarizzazione di Hamas e la supervisione delle merci che entrano a Gaza.

Diversa, invece, la posizione da parte palestinese. La delegazione dell'Olp invitata in Egitto per negoziare con Israele è attesa per stasera verso le 23 ora locale (le 22 in Italia). La componente di Gaza, quindi quasi tutti i rappresentanti di Hamas della delegazione palestinese, sono attesi solo domenica mattina, ma un loro passaggio attraverso il valico di Rafah dipende dalla situazione bellica in zona. In risposta all'ipotesi del ritiro unilaterale di Israele dalla Striscia Hamas ha detto che è pronta a continuare a combattere se necessario", ma si regolerà a seconda di quello che succedera' sul terreno.

Il ministero della Salute di Gaza: 1654 vittime
Almeno 1654 palestinesi sono rimasti uccisi nella Striscia di Gaza dall'avvio dell'operazione israeliana lo scorso 8 luglio. Il nuovo bilancio è stato diffuso dal portavoce del ministero della Salute di Gaza, Ashraf al-Qedra. I feriti sono più di 8900. Secondo il portavoce, due terzi delle vittime sono civili, compresi bambini, donne e anziani. Tra le ultime vittime, ha detto al-Qedra, ci sono sei persone di una stessa famiglia rimaste uccise a seguito di un raid aereo israeliano che ha colpito stamani all'alba la loro abitazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo il portavoce, sempre stamani un 54enne è morto a seguito di un raid
israeliano che ha colpito una moschea a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, e che ha fatto anche 30 feriti. 

Israele: entro 24 ore tunnel distrutti
Nelle prossime 24 ore l'esercito israeliano annuncerà che sono stati distrutti tutti i tunnel conosciuti da Gaza verso Israele. Lo riferisce Haaretz. Secondo il Times of Israel, il premier Benyamin Netanyahu farà una dichiarazione stasera, alle 21 locali, le 20 italiane. Il portavoce militare ha diffuso i video relativi alla distruzione di altre tre tunnel. Haaretz on line ha aggiunto che nelle prossime ore ne saranno distrutti altri, lasciandone uno di quelli conosciuti da far saltare nelle prossime 24 ore.