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POLITICA

Polemica nel M5S, sindaco di Gela: resto a guidare la città

Messinese espulso da Movimento: "Sono stato lasciato solo"

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Nonostante sia stato espulso dal Movimento 5 Stelle, il sindaco di Gela, Domenico Messinese sostiene che continuerà ad essere un sindaco a 5 stelle e che rimarrà alla guida della città. "Continuerò a perseguire - ha spiegato nel corso di una conferenza stampa - i principi e i valori del mio Movimento. Mi fa rabbia questo accanimento nei miei confronti".

Per Messinese è arrivato il momento di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, dopo aver appreso della notizia della sua espulsione tramite una mail che gli è stata inviata alla 20.35 di mercoledì sera dallo staff di Beppe Grillo. Eletto alla guida di Gela appena sei mesi fa, a furor di popolo, non ci sta e rimanda al mittente le accuse che gli vengono mosse. "Sono stato lasciato solo", è il suo amaro sfogo. "I miei deputati nazionali e regionali di riferimento erano a conoscenza dei problemi di Gela e li avevamo condivisi ma non hanno mai preso una posizione netta". "In realtà - ha proseguito Messinese - sin dal mio insediamento ho ricevuto molti attacchi dal mio stesso gruppo consiliare. Chiedevano la testa del vicesindaco Simone Siciliano, che al momento gestisce bonifiche e rifiuti" e che detiene 27 deleghe.

Al primo cittadino gelese, espulso a tre giorni dalla sua decisione di licenziare tre assessori grillini, viene contestato di aver avallato il protocollo d'intesa siglato il 6 novembre del 2014 fra Eni, ministero per lo Sviluppo economico e Regione Siciliana. Il Movimento 5 Stelle sostiene che il primo cittadino gelese avrebbe dovuto bloccare quell'intesa siglata con Eni e invece lo ha accettato in maniera quasi passiva, consentendo che sul territorio di Gela vengano avviate attività di esplorazione e produzione di idrocarburi, con la perforazione di nuovi pozzi e la riapertura dei vecchi. Il sindaco di Gela è finito sotto accusa anche per non essersi decurtato lo stipendio.

"Non ho mai detto che avrei tagliato la mia indennità. Non ho mai annunciato una decisione del genere in campagna elettorale, né firmato un atto di fedeltà con nessun meetup", ha spiegato. "A proposito invece dell'Eni, quell'accordo l'ho ereditato dal mio predecessore e ho continuato a dialogare con l'Eni affinché garantisse investimenti e bonifiche, secondo gli impegni assunti. - ha concluso - Voglio essere giudicato per gli atti che porterò in consiglio comunale. Rimarrò al mio posto. Non so se replicherò al direttorio, che considero una sorta di plotone di esecuzione".