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SCIENZA

Dati raccolti da una rete di osservatori

Gemelli diversi tra i pianeti extrasolari: scoperta tutta italiana

Individuato un sistema binario in cui entrambe le stelle hanno un proprio sistema planetario, Si sono formati nello stesso ambiente, ma hanno caratteristiche diverse: si aprono nuove prospettive per lo studio dell'evoluzione dei pianeti

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Rappresentazione artistica del sistema binario XO-2 (adattamento dell’immagine ESO / L. Calçada)
Roma
È una prima assoluta ed è una scoperta tutta italiana. Un team di astronomi del programma Gaps – Global Architecture of Planetary Systems ha individuato un sistema binario in cui entrambe le stelle hanno un proprio sistema planetario. Una scoperta che potrà fornire molte informazioni sulla formazione e sull’evoluzione dei pianeti.
 
Due nuovi pianeti extrasolari
Il team di astronomi, capeggiato da Silvano Desidera dell’INAF di Padova, ha puntato i propri strumenti sul sistema binario XO-2, composto da due stelle che orbitano intorno a un comune centro di massa. Si sapeva già che intorno a una di loro si trovava un pianeta, ora ne sono stati identificati altri due intorno alla gemella.  Si tratta di due giganti, il primo un po’ più grande di Giove e il secondo delle dimensioni di Saturno. Non sono pianeti potenzialmente abitabili, quindi, ma la loro esistenza è di grande rilevanza per gli astronomi.

Gemelli diversi
È la prima volta che viene osservato un caso di questo tipo e, aspetto altrettanto importante, i pianeti che orbitano intorno alle stelle gemelle sono diversi tra loro. Quello già noto da alcuni anni è più vicino al proprio astro ed è più piccolo di Giove, i due appena scoperti sono molto più lontani e uno di essi è più grande di Giove. I due sistemi planetari si sono formati in un ambiente sostanzialmente identico per età e composizione chimica, ma dunque hanno caratteristiche differenti. Significa che nel corso del tempo sono entrati in gioco altri fattori, come le interazioni mareali con la nostra Galassia e il passaggio ravvicinato di altre stelle: per i ricercatori è un caso di studio prezioso per capire come questo accade.
 
Scoperta tutta italiana
La scoperta è stata effettuata grazie allo spettrografo HARPS-N, il cacciatore di pianeti extrasolari dell’emisfero boreale montato al Telescopio Nazionale Galileo nelle Isole Canarie. Quando gli studiosi hanno cominciato a sospettare la presenza dei pianeti, è stato avviato anche un programma di osservazioni che ha coinvolto l’osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e la stazione osservativa “M. G. Fracastoro” di Serra la Nave dell’INAF di Catania. Altre indicazioni sono venute anche dall’analisi di dati del sistema XO-2 raccolti nel 2011 alla stazione osservativa di Asiago dell’INAF di Padova. Un risultato interamente italiano, quindi, tanto che all’Inaf circola una battuta: gli azzurri di calcio sono stati eliminati dalla Coppa del mondo, ma la nazionale dei nostri astronomi è tra le grandi nella ricerca di altri mondi.