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ITALIA

Il crollo del Ponte Morandi

Genova, gli ispettori: "Il ponte si è storto e poi è crollato. Collasso dovuto a diverse concause"

Il procuratore di Genova dichiara: "La sicurezza non può andare ai privati. Il crollo porti a ripensare tutta la materia". Il premier Conte: "Con Genova e genovesi non solo a parole". Conte: subito case agli sfollati

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Roberto Ferrazza
Il crollo di ponte Morandi potrebbe essere stato determinato da "una serie di concause" e non solo dalla rottura di uno strallo. Lo ha detto Roberto Ferrazza, presidente della Commissione ispettiva del Mit, al termine del sopralluogo sulle macerie di Ponte Morandi. "Non è chiaro quale sia stato l'innesco della dinamica" ma "il ponte non è caduto nella sua proiezione: prima si è storto, poi è caduto".

"Bisognerà lavorare ancora sul posizionamento e ribaltamento delle macerie, considerando che c'è stata una rottura che ha provocato un movimento della struttura non equilibrato", ha aggiunto. "La procura ha autorizzato le verifiche per la messa in sicurezza dei monconi di Ponte Morandi proposte da Anas, dopo aver avuto il parere favorevole dei consulenti. Le verifiche verranno effettuate dai tecnici di Autostrade con i consulenti della procura", ha poi affermato Ferrazza.



Autorità Porto: in un mese bypass
In un mese dal dissequestro delle aree è possibile creare i bypass per ripristinare a Genova i collegamenti merci ferroviari, oltre a quello stradale nell'ex area Ilva. Lo afferma il presidente dell'Autorità del sistema portuale del Mar Ligure occidentale, cioè soprattutto Genova e Savona, Paolo Emilio Signorini, a margine del Meeting di Rimini. I tempi per il dissequestro, da quanto emerge, potrebbero essere molto brevi, anche di giorni, così come in settimana potrebbe giungere la nomina del commissario straordinario.

Cozzi: Stato ha abdicato a controllo sicurezza
"Premesso che l'indagine è in una fase preliminare ed esiste comunque un segreto istruttorio, posso tuttavia fare un ragionamento più generale: io ho qualche difficoltà ad accettare l'idea che il tema della sicurezza pubblica stradale sia rimesso nelle mani dei privati. La filosofia del nostro sistema vede oggi uno Stato espropriato dei suoi poteri, una sorta di proprietario assenteista che ha abdicato al ruolo di garante della sicurezza. Come se avesse detto al privato, veditela tu".

Lo dice il procuratore di Genova, Francesco Cozzi che, intervistato dal Corriere della Sera, rileva: "Nel momento in cui lo Stato abdica alla funzione di controllo ci vorrebbe almeno un'agenzia terza che garantisse la sicurezza, non il concessionario stesso. Credo che il crollo del ponte Morandi porti a ripensare tutta la materia".
 
"Nel momento in cui è stata decisa la privatizzazione delle autostrade, lo Stato si è ritagliato un ruolo riguardante soprattutto il controllo del rapporto fra investimenti e ricavi, il giusto prezzo dei pedaggi, l'inflazione... Meno la sicurezza delle infrastrutture", osserva. Nonostante il ruolo marginale, potrebbe avere delle responsabilità? "Dobbiamo analizzare bene la materia. Cercheremo di capire quali sono esattamente i poteri degli organi di controllo del ministero, anche se temo che siano molto blandi - spiega -. Il concessionario è come se fosse diventato il proprietario delle autostrade, non l'inquilino che deve gestirle".

E quindi le maggiori responsabilità sono in capo al concessionario, cioé Autostrade? "Chiaro - afferma -, maggiori poteri, maggiori oneri, maggiori responsabilità (non intende dire penali, ndr). E io aggiungerei anche maggiori guadagni".

Pd: nel 2008 Salvini votò il "Salva Benetton"
"Nel 2008 Matteo Salvini votò a favore del cosiddetto 'Salva Benetton', che diede al gruppo le
concessioni molto vantaggiose per Autostrade. Governava con Berlusconi. Ora non se lo ricorda più? Meglio rinfrescargli la memoria". Lo scrive in un tweet la deputata del Pd Debora Serracchiani che riporta lo screenshot della votazione per la conversione in legge del decreto-legge 8 aprile 2008 sulle disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia europea.

Il premier Conte: "Da Cdm fondi emergenza. Subito case per gli sfollati" 
"Come abbiamo detto il Governo  con Genova e con i genovesi e non solo a parole, ma con gesti concreti", scrive su facebook il premier Giuseppe conte ricordando i primi stanziamenti per gestire lo stato di emergenza e i successivi 28,5 milioni decisi dal Cdm di ieri.

"Nell'immediatezza del crollo avevamo stanziato 5 milioni di euro per gestire lo stato di emergenza e ieri il Consiglio dei Ministri ha stanziato altri 28 milioni e 470 mila euro. Soldi che, come richiesto e quantificato dalla Regione Liguria, serviranno per realizzare gli interventi urgenti per la viabilità alternativa, per potenziare il sistema dei trasporti e per individuare sistemazioni abitative per i tanti nuclei familiari che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni considerate a rischio. Il governo ha messo a disposizione i fondi necessari, ma adesso pretendiamo che si faccia in fretta e che sia data una dimora a queste persone", scrive su Facebook  Conte.