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ITALIA

Il ponte San Giorgio di Genova

Inaugurato il nuovo ponte. Mattarella: Opera per ricordare

Prima della cerimonia, il capo dello Stato ha incontrato i parenti delle vittime del Morandi: "Le responsabilità hanno sempre un nome e un cognome"

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43 nomi, letti nel silenzio uno dopo l'altro. Sono le vittime del Ponte Morandi, crollato il 14 agosto di due anni fa. I loro nomi sono risuonati sotto al tendone allestito per la cerimonia, che ha inaugurato la nuova struttura simbolo della rinascita della città: il Ponte San Giorgio, costruito in poco meno di 24 mesi da quella tragica mattina.

In prima fila, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Conte e la presidente del Senato, Elisabetta Casellati. 

Mattarella ha dapprima incontrato privatamente in Prefettura il Comitato dei familiari delle vittime del crollo di Ponte Morandi. I familiari erano stati invitati a partecipare alla cerimonia di inaugurazione, ma avevano opposto il rifiuto, perché ritenevano che l'evento prendesse un indirizzo troppo festoso. Mattarella, conosciuta la situazione, ha imposto una cerimonia sobria ed è nato l'incontro privato. A questo punto, il Comitato ha accettato che sul ponte fossero letti i nomi dei loro congiunti morti.

Mattarella: "Ci sia un'azione severa e rigorosa di accertamento delle responsabilità"
"Le responsabilità non sono generiche, hanno sempre un nome e un cognome, sono sempre frutto di azioni o di omissioni" ha detto loro Mattarella. "E' importante ci sia un'azione severa e rigorosa di accertamento delle responsabilità", ha sottolineato il Capo dello Stato, assicurando che seguirà "passo passo" lo svilupparsi della situazione.

L'inaugurazione del Ponte "non è la chiusura di quanto avvenuto ma la conseguenza di quanto avvenuto. Ed è un modo di ricordare la tragedia: chiunque vedrà il Ponte a Genova avrà sempre in mente che il Ponte è lì perché un altro ponte è crollato. E sicuramente lo ricorderà la Repubblica" ha detto ancora Mattarella. "Il Ponte non è una cancellazione di quel che è avvenuto, anzi per alcuni aspetti il progetto lo comprende con la lapide che ricorda le vittime", ha aggiunto.

"Il presidente della Repubblica ha avuto con noi parole affettuose e ci ha garantito che seguirà la vicenda delle vittime del crollo del ponte di Genova e che lo Stato non le dimentica e non dimentica i familiari" sono state le parole, fuori della prefettura, di Egle Possetti, presidente del comitato parenti vittime del Morandi.

Alla cerimonia di inaugurazione, anche il presidente della Camera Roberto Fico oltre a diversi ministri, tra cui la titolare delle Infrastrutture Paola De Micheli. Sul ponte anche il governatore Giovanni Toti, il sindaco e commissario alla ricostruzione Marco Bucci e l'architetto e senatore a vita Renzo Piano, il 'papà' della nuova struttura. 

Prima della cerimonia, le note della celebre 'Creuza de ma' di Fabrizio De Andre' hanno risuonato in Valpolcevera, partite dalle casse installate sul nuovo ponte Genova San Giorgio, sotto una pioggia battente.

Conte: mirabile frutto del genio italico
Il Ponte di Genova "è un'opera mirabile frutto del genio italico, di una virtuosa collaborazione tra politica, amministrazione locale, impresa e lavoro" ha detto il premier Giuseppe Conte nel suo intervento. "Genova è la dimostrazione che il nostro Paese sa rialzarsi e sa tornare a correre".

"Non siamo qui solo a tagliare un nastro, il nostro commosso pensiero è rivolto alle 43 vittime e ai familiari. Questo ponte ci restituisce una immagine di forza e leggerezza. Questo ponte è frutto della forza del lavoro" ha aggiunto il premier.


 

"Non esiste qualcosa che possa estinguere il dolore della perdita di una vita, tanto più quando la causa è l'incuria e la cattiva gestione di un bene che essendo anche pubblico dovrebbe custodito, gestito, con particolare cura e particolare attenzione" ha poi aggiunto, ricordando il contenzioso con Aspi. "E' anche muovendo da questa consapevolezza che il governo ha ritenuto doveroso condurre il complesso procedimento di contestazione degli inadempimenti che hanno causato il crollo del ponte", ha sostenuto il premier. "E proprio di recente questo procedimento si è concluso con l'accordo di ridefinire i termini della convenzione, di riportare in equilibrio giuridico ed economico l'originario rapporto concessorio, con la possibilità di garantire più efficacemente gli investimenti in manutenzione ordinaria e straordinaria, garantire maggiore sicurezza a tutti i cittadini. Stiamo anche lavorando per ridefinire la governance e il controllo della società concessoria".

E' stato Bucci, il sindaco commissario alla ricostruzione, a dare il via agli interventi delle istituzioni.

Bucci ai familiari: "Saremo sempre vicino a voi"
"Siamo contenti. E' un bel momento per Genova. La prima cosa che mi viene in mente è un pensiero alle 43 vittime, soprattutto alle famiglie. Sono quelle che soffrono di più. Il messaggio della nostra amministrazione è che queste cose non devono succedere più. A loro saremo sempre vicini e Genova non dimenticherà questa tragedia".

"Un pensiero va alle 1.200 persone che hanno costruito il ponte e hanno sudato 24 ore su 24. A voi dico veramente grazie".

Poi è stata la volta del presidente della Regione, Giovanni Toti.

Toti: "Non accada mai più. Ne va della tenuta delle istituzioni"
"Non deve accadere mai che un ponte si sbriciola" e "non deve accadere mai più perché ne va della tenuta delle istituzioni del nostro Paese" ha detto, sottolineando come l'altra espressione che dà il senso a questa giornata è "sempre così" perché la città di Genova "è di nuovo riunita".  "Forse- ha poi aggiunto-,  è simbolico che la mattina di 2 anni fa piovesse a dirotto e che pochi istanti fa ci fosse sulle nostre teste un bellissimo arcobaleno, spero che lo sia".

L'architetto (e senatore a vita) Renzo Piano è stato l'ultimo a intervenire prima del discorso di Conte.

Piano: non è un miracolo, ma il più bel cantiere di sempre
"E' stato il più bel cantiere che ho avuto in vita mia. E' stato straordinario. Siamo sospesi tra il cordoglio della tragedia e l'orgoglio di aver costruito il ponte. Non credo che si debba parlare di miracolo: semplicemente è stato che il Paese ha mostrato una parte buona", ha detto. "Costruire un ponte è un gesto di pace. Io auguro a questo ponte di essere amato, adottato, non è facile essere erede di una tragedia. E credo che sarà amato, perché è semplice e forte come questa città". "Vorrei che questo ponte fosse visto di ferro e arie, costruito in acciaio e forgiato nel vento. Tutto qua, adesso il ponte è vostro. Lunga vita al ponte San Giorgio".

Il premier Giuseppe Conte, il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione Marco Bucci e il governatore della Liguria Giovanni Toti hanno quindi tagliato il nastro per inaugurare il nuovo Ponte, alla presenza del Capo dello Stato. Le frecce tricolori si sono levate in volo sopra il ponte. Molte le autorità presenti.

Casellati: simbolo rinascita del paese
"Il Ponte San Giorgio è il simbolo della rinascita del nostro Paese. Genova deve diventare un modello: senza burocrazia e senza vincoli si crea lavoro e sviluppo". Lo ha dichiarato il presidente del Senato Elisabetta Casellati.  "A Genova ha vinto l'Italia che si rimbocca le maniche. Ripartiamo da qui e dal coraggio di chi ha lavorato senza fermarsi nemmeno in piena pandemia.  Il dolore per le 43 vittime non potrà mai essere cancellato, ma questo ponte oggi riaccende il futuro della città e dell'Italia intera", ha concluso la presidente.

Il crollo e l'inchiesta
Alle ore 11.36 del 14 agosto 2018, sotto una pioggia incessante, 250 metri di ponte Morandi - il viadotto autostradale che raccorda la A7 con la A10 - crollano insieme alla pila di sostegno, la numero 9. Sei settimane dopo, il 28 settembre 2018 viene pubblicato il decreto-legge n. 109 ("Decreto Genova") che conferisce amplissimi poteri al Commissario per la ricostruzione: per ricoprire l'incarico viene scelto il sindaco di Genova, Marco Bucci. 

La Procura di Genova, che subito dopo il disastro aveva aperto un'inchiesta per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti, nonché mancato rispetto della normativa anti infortunistica, rende noti gli indagati: sono 73 tra persone fisiche e società. Tra loro vertici di Aspi, Spea, funzionari del Mit e del provveditorato alle opere pubbliche. 

Il ponte Genova San Giorgio sarà percorribile dal 5 agosto.

IL VIDEO IN TIMELAPSE: CREDITS RINA