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EUROPA

Ue, Gentiloni: "Digital tax assolutamente necessaria"

Audizione alle commissioni Finanze e Ue della Camera del commissario europeo all'Economia:  "I giganti del web sono i veri vincitori di questa pandemia con un sistema di tassazione che è quello del secolo scorso"

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Gli ultimi mesi mostrano come sia "assolutamente necessario" procedere verso una digital tax, una tassazione sui giganti digitali globali. Lo ha affermato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, ribadendo durante una audizione alle commissioni Finanze e Ue della Camera, che la cosa migliore sarebbe una soluzione globale, ma che in assenza di questa entro il primo semestre 2021 l'esecutivo Ue procederà ad una proposta di Digital tax europea.

"La tassa digitale mi sembra che abbia ha visto rafforzate enormemente le sue ragioni nelle ultime settimane e mesi. I giganti del web sono i veri vincitori di questa pandemia: hanno incrementato attività, profitti e capitalizzazione in Borsa ma tutto questo - ha rilevato l'eurocommissario - continua a convivere con sistema di tassazione che è quello del secolo scorso".

"Credo che quindi - ha proseguito - che sia assolutamente necessario, e noi ci siamo impegnati a farlo, che entro il primo semestre del prossimo anno, se non si arriva a intesa globale, che la commissione avanzi la proposta di una digital tax europea". Questo proposito è stato di fatto oggetto già di un rinvio di sei mesi, dato che in precedenza la proposta Ue avrebbe dovuto essere avanzata se l'eventuale accordo globale non fosse arrivato per fine 2020. "E' chiaro che una soluzione e globale sarebbe la più ragionevole, ma è anche chiaro - ha concluso Gentiloni - che la proliferazione di tassazioni nazionali sarebbe la più irragionevole".

Recovery fund: "Preoccupato da veti per rischio ritardi"
"Qualche preoccupazione a questo punto sui tempi ce l'ho. Sono fiducioso che si riuscirà a risolvere queste difficoltà , macertamente il rischio di ritardi va affrontato con determinazione, perché una cosa è chiara da tutte le nostre previsioni economiche: l'impatto della crisi è stato molto violento ma il recupero, il rilancio, la fase del Recovery sarà piuttosto graduale". Cosi' il commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni, sui veti posti da Polonia e Ungheria al 'Recovery Fund'. 

"Il rispetto dello stato di diritto - ha commentato riferendosi alle ragioni poste dai due Paesi Visegrad, nel corso di un'audizione alla Camera - non è un vezzo di qualcuno, non capisco perché dovrebbe essere vissuto come una minaccia".