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POLITICA

Verso le elezioni

Gentiloni: no a una coalizione con Berlusconi dopo il voto

Alle prossime elezioni "non trionferanno i populisti e gli antieuropei". 

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"Per rispondere direttamente alla sua questione, no. Non sarei interessato" a formare una coalizione con il centro destra guidato da Silvio Berlusconi. E' quanto ha dichiarato in un'intervista alla Cnbc il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, sottolineando che un esito elettorale di un Parlamento in stallo non sarebbe positivo per il Paese.     

"Speriamo che non sia questo il caso e che il centro sinistra che rappresento abbia la maggioranza. In ogni caso penso che saremo il pilastro di una possibile coalizione". 

Alle prossime elezioni in Italia "non trionferanno i populisti e gli anti europei". Ha affermato il Premier. "Dobbiamo essere molto attenti con queste elezioni a non interrompere il processo di riforme che abbiamo realizzato negli ultimi cinque anni con lo sforzo dei lavoratori e delle imprese italiane. Sarebbe molto grave", ha proseguito Gentiloni sottolineando che "siamo sulla strada giusta, visto che l'economia è tornata a crescere, ma come tutti sappiamo il fatto che abbiamo numeri di crescita positivi non comporta automaticamente che abbiamo risolto tutti i nostri problemi sociali e politici". A questo punto, Gentiloni, si sofferma a parlare di una delle più gravi piaghe sociali: il lavoro e dice che deve essere "l'ossessione di chi governa". A partire, spiega il presidente del consiglio, "dall'innovazione tecnologica che è una grande speranza. Dobbiamo garantirci che una volta che si introduce una grande innovazione tecnologica, non vengano distrutti e precarizzati posti di lavoro. Deve essere un'ossessione costante per chi governa, altrimenti non ci si rende conto che se peggiorano i problemi sociali, alla lunga i numeri della crescita che stiamo vivendo non saranno più sufficienti".

Gentiloni poi spiega: sono in buona salute ma il mio impegno, 13 mesi fa, era di cercare di portare il Paese alla fine della legislatura", proseguire con "le riforme, e affrontare crisi molto serie" come quella "migratoria", e quella delle "banche. Questo era il mio impegno che finisce con le elezioni. Dopo il voto vedremo". 

Il Presidente del Consiglio infine afferma: "Qui a Davos tutti pensano che l'Italia sia sulla strada giusta di crescita e che non debba deragliare. C'e' attenzione e curiosità per il voto" di marzo: "l'auspicio è che il paese non esca dalla strada del risanamento economico e da quello del risanamento sociale".