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SALUTE

Il fenomeno è stato evidenziato dagli esperti della Sigo

Ginecologi, boom della pillola del giorno dopo in Italia

Il consumo è aumentato del 60% in 7 anni: è tra i primi cinque farmaci venduti nel nostro Paese

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Milano
È un vero e proprio boom quello della pillola del giorno dopo in Italia. Il suo uso, infatti, ha conosciuto una crescita pari al 60% in 7 anni, ponendosi tra i primi cinque farmaci venduti nel nostro Paese. Il fenomeno è stato evidenziato oggi dai ginecologi della Società italiana di ostetricia e ginecologia (Sigo), che a Milano hanno lanciato la campagna "Love it! Sesso consapevole", rivolta alle donne tra i 18 e i 25 anni.
 
"I dati ci dicono - spiega Nicola Surico, past president Sigo - che nel 2013 nel nostro Paese sono state vendute 350mila pillole del giorno dopo e 11mila confezioni di pillola dei 5 giorni dopo. Numeri importanti che forniscono un'indicazione allarmante di quanto oggi le adolescenti non siano in grado di comprendere l'importanza di proteggersi dai rischi di una gravidanza in età precoce e non valutano le conseguenze di un uso ripetuto e corrente di questi metodi".
 
Si abbassa l’età del primo rapporto
"L'età del primo rapporto si è molto abbassata – rileva la ginecologa Novella Russo - in alcuni casi a 12-13 anni. I dati dell'Istituto superiore di Sanità rivelano che il 18% dei ragazzi di 14-15 anni ha già avuto rapporti completi e il 45% incompleti". Un’esperienza, quella del primo rapporto, a cui spesso le giovani arrivano poco informate e con scarsa consapevolezza. "Alcune credono che con il primo rapporto non si possa rimanere incinta, e amano correre il rischio – continua Russo - Le adolescenti spesso ricorrono alla contraccezione d'emergenza in modo premeditato, perché non avendo partner fissi, ma anche dai 5 ai 15 in un anno, ritengono inutile prendere un contraccettivo ormonale in modo fisso". L’invito è quello a pensare alla contraccezione a 360 gradi anche per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili.
 
Una gravidanza su 5 è indesiderata
C’è un altro dato allarmante sottolineato dagli esperti: una gravidanza su cinque, cioè il 20%, in Italia è indesiderata, e quasi sempre si conclude con un'interruzione volontaria di gravidanza se riguarda le più giovani. "Nonostante vi siano a disposizione tanti strumenti contraccettivi, il tasso di gravidanza nelle under 18 negli ultimi anni è cresciuto ancora - spiega Surico - e il primato è passato dalla Sicilia alla Lombardia”.  E quando un'adolescente rimane incinta, va incontro a maggiori complicanze sia "durante la gestazione - continua - che durante il parto, anche perché il suo corpo non è ancora completamente maturato. La maggior parte abortisce, e in ogni caso, una gravidanza così precoce è un trauma per la ragazza, i suoi genitori, restii ad accettarla, e il partner che spesso scappa".