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MONDO

L'italia reinsedierà 1.500 persone entro il 2017

Ginevra, conferenza sui rifugiati siriani: solo 6mila posti in più

I posti di reinsediamento per chi fugge dalla guerra passano da 179mila a 185mila. Oxfam critica le conclusioni della Conferenza internazionale, definendole "deludenti"

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Solo seimila posti di reinsediamento in più per i rifugiati siriani. E' l'esito della conferenza dell'Onu dedicata agli aiuti alle persone in fuga dalla Siria, che si è tenuta a Ginevra. L'incremento è stato dunque modesto, portando il totale a circa 185.000, secondo un comunicato dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) pubblicato in serata. Prima della Conferenza di Alto livello, il totale dei posti di reinsediamento era pari a 179.000.

L'Unhcr stima che almeno il 10% dei 4,8 milioni di rifugiati nei paesi confinanti con la Siria  abbiano bisogno di un reinsediamento o altre forme di ammissione umanitaria in Paesi terzi  entro la fine del 2018. Il dato include persone considerate profondamente vulnerabili, come le vittime di tortura, rifugiati con gravi condizioni mediche o le donne rimaste sole con figli e senza sostegno familiare.

Oxfam: conclusioni "deludenti"
Le conclusioni della Conferenza internazionale di Ginevra sono state definite "deludenti" da Oxfam. In una nota, la confederazione di organizzazioni umanitarie spiega che alla vigilia della Conferenza, assieme a Save The Children e al Norwegian Refugee Council,  aveva chiesto ai Paesi ricchi di reinsediare o fornire altre forme di accesso umanitario sicuro al 10% degli oltre 4,8 milioni di rifugiati registrati nei Paesi vicino alla Siria entro la fine del 2016. Oxfam denuncia inoltre come solo l'1,39 per cento ad oggi sia stato accolto da Paesi ricchi. "Tuttavia dal summit di oggi è emerso un impegno ad accogliere solo una piccola parte dei rifugiati siriani più vulnerabili, con tempi molto più lunghi rispetto a quanto necessario", scrive Oxfam.

"Nonostante l'evidente necessità di uno stringente intervento umanitario e di accoglienza per alleggerire il carico dei flussi migratori sui paesi al confine con la Siria - si legge ancora nella nota - quasi tutti i paesi partecipanti nei fatti non sono stati in grado di assumersi gli impegni necessari a fronteggiare la crisi, dimostrando così una sconvolgente incapacità di leadership politica e morale nella gestione di una delle peggiori emergenze umanitarie" attuali. 

"Anche l’Italia, con l’annuncio di voler reinsediare 1.500 persone entro il 2017, ha preso un impegno positivo, ma su numeri che sono irrisori rispetto ai reali bisogni. L’impegno del nostro paese nell’accoglienza dei migranti in arrivo sulle coste mediterranee non può essere un alibi per sfuggire alla nostra responsabilità di aiutare il popolo siriano in fuga da guerre e abusi", dice Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia.