Edizione numero 101 della corsa rosa
Giro d'Italia partito da Gerusalemme tra mille polemiche
Le prime tre tappe si correranno in Israele. Le Ong: "Scelta inopportuna". Sul fronte sportivo, Dumoulin attacca Froome: "Al suo posto non sarei qui"

Alle 12.50, con la partenza di Fabio Sabatini della Quick- step, ha preso ufficialmente il via l'edizione numero 101 del Giro d'Italia. La frazione inaugurale è una cronometro di 9,7 chilometri che si corre tutta dentro Gerusalemme. L'ultimo a prendere il via sarà Tom Dumoulin, vincitore dell'edizione 2017, che scatterà alle 15.45 ora italiana. C'è già il primo ritiro, quello di Kanstantin Siutsou, bielorusso della Bahrein Merida, che non ha preso il via a seguito di una caduta nell'allenamento di ricognizione prima della cronometro. Il ritorno di #Froome, la voglia di bis di #Dumoulin, la speranza azzurra #Aru: ecco le voci dal #Giro101 a poche ore dalla partenza della corsa rosa 🚴 Oggi alle 17 (diretta su #RaiSport+HD) la presentazione delle squadre, domani la prima tappa 🔝 pic.twitter.com/u27DjU4jRx
Per la prima volta la corsa rosa scatta da una località non europea. Una scelta, quella di partire da Gerusalemme, che ha suscitato non poche polemiche nei mesi scorsi. La minaccia di Israele di non prendere parte alla manifestazione aveva infatti spinto gli organizzatori a cancellare la dicitura “Gerusalemme Ovest” dal sito ufficiale dell’evento.
Le Ong: "Scelta inopportuna"
Sul tema si è espressa anche la piattaforma delle Ong italiane in Mediterraneo e Medio Oriente, che riunisce più di 40 Organizzazioni Non Governative tra cui Terre des Hommes e ritiene un errore la partenza da Gerusalemme: “La scelta di far partire il Giro d’Italia da Gerusalemme, avendo peraltro rimosso l’originaria dicitura Gerusalemme Ovest è inopportuna – spiegano le Ong - perché sembra voler avallare la pretesa israeliana che la città sia la capitale ‘unica e indivisibile’ dello stato di Israele e di conseguenza l’illegale annessione di Gerusalemme Est allo stato di Israele, in violazione del diritto internazionale e di molteplici risoluzioni delle Nazioni Unite. Tale scelta rischia di alimentare tensioni perché il Giro d’Italia comincia in un momento assai difficile della storia palestinese, quando, dal 30 marzo ad oggi, l’uso sproporzionato della forza da parte dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza ha causato l’uccisione di almeno 44 civili palestinesi”.
Ingenti misure di sicurezza
Massiccio l'apparato di sicurezza messo in campo a Gerusalemme. Sulle prime tre tappe del Giro, che si correranno in Israele, vigileranno più di 4mila agenti e circa 2mila guardie private. Ogni gara sarà preceduta da 50 motociclisti della polizia.
Dumoulin contro Froome
Le polemiche attorno al Giro non riguardano però solo questioni politiche, ma anche l’aspetto sportivo, e ruotano soprattutto attorno al nome di Chris Froome. Il britannico, vincitore di quattro Tour de France, era risultato positivo ad un controllo antidoping effettuato durante l’ultima Vuelta. Ma la vicenda non è mai stata del tutto chiarita. Secondo le analisi, Froome avrebbe assunto il Salbutamolo, un broncodilatatore del quale fa uso poiché soffre d’asma, in quantità superiore al tetto consentito. Ma il corridore non è mai stato sospeso. Dure, in proposito, le parole alla vigilia di Tom Dumoulin, vincitore del Giro 2017: “La presenza di Froome qui non è un bene per il ciclismo. Magari vincerà e dopo poche settimane decideranno che perderà il successo. Non sarebbe gradevole neppure per lui – spiega l’olandese – La mia squadra aderisce al movimento del ciclismo credibile e prevede la sospensione di un corridore positivo. Io al posto di Froome non avrei partecipato a questa edizione del Giro”.
Vegni: "Non siamo felici per vicenda Froome"
"Avere appreso del caso doping che coinvolgeva Froome una settimana dopo l'ufficializzazione della sua presenza al Giro non ci ha reso felici. La Sky era a conoscenza della vicenda. Non c'è stata contrattazione con la squadra inglese per avere Froome. Era già intenzione del team portarlo nella nostra corsa". Lo ha detto il direttore del Giro, Mauro Vegni, nel corso della conferenza stampa di presentazione.
I numeri del Giro
Dumoulin e Froome sono considerati, insieme al nostro Fabio Aru, i favoriti al successo finale. Possibili outsider, il francese Thibaut Pinot e il colombiano Esteban Chaves. Saranno 22 le formazioni al via, per un totale di 176 corridori (otto per squadra). Ventuno le tappe previste, le prime tre in Israele, per un totale di 3.546 chilometri. Due saranno le cronometro individuali e ben otto gli arrivi in salita. Tra le montagne che verrano scalate, Etna, Gran Sasso, Zoncolan, Cervinia e Colle delle Finestre, Cima Coppi dell’edizione 2018. Chiusura a Roma il 27 maggio.