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POLITICA

Con un post sul proprio blog

Governo, Beppe Grillo difende Di Maio e attacca Pd e Forza Italia: "Vecchi partiti sono parassiti"

"L'entusiasmo di Luigi viene scambiato per bramosia di potere", scrive Grillo, "un tentativo di accordo con questi personaggi lo dobbiamo al paese"

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Beppe Grillo difende Luigi Di Maio, con un post sul proprio blog dal titolo “Come prendere una batosta storica e continuare a fare le maestrine sfruttando l’energia di chi ti ha appena sconfitto”, nel quale attacca Pd e Forza Italia.

“L’entusiasmo di Luigi viene propagandato come fosse bramosia di potere e la sinistra frou frou gioca la carta di un’improbabile supremazia intellettuale, ridicola, e figlia di accordi con quello che hanno sempre chiamato ‘caimano’. Lo stesso soggetto con cui hanno trovato il sistema di sopravvivere fino ad oggi. È la perfezione del parassita: cerca nutrimento dalle stesse forze che l’hanno sconfitto. Pd e Forza Italia in queste cose agiscono con una sincronia perfetta: quando si tratta di sopravvivere tramite il camuffamento sono efficientissimi”, scrive Grillo, che inquadra così l’azione del capo politico del movimento e guarda al lavorio per la formazione del governo.

“Stiamo vivendo uno stallo soltanto apparente, il lavorio dei vecchi partiti che tentano di rigenerarsi sfruttando l’onda provocata dalla nostra energia, la stessa che li ha suonati come campane. Questa è la logica evolutiva dei parassiti: utilizzare l’entusiasmo del nuovo per far sopravvivere il vecchio. La logica dell’inciucio avrebbe portato al governo in una settimana, giusto il tempo necessario alle spartizioni – accusa ancora Grillo – ma di quale governo staremmo parlando? L’ennesimo fantoccio, figlio di catene di compromessi tanto lunghe da aver perso la loro stessa testa? Quelli che traggono nutrimento dai vizi peggiori del paese hanno subito un castigo molto severo, ma sono sopravvissuti alla reazione immunitaria degli italiani grazie a quella legge elettorale incredibile e vergognosa, che hanno piazzato come una mina lungo il sentiero democratico del paese.

È una cosa che dobbiamo al paese, il tentativo di incontrarci su dei temi con questi personaggi, escludendo quelli assolutamente impossibili. Il Pd e l’accozzaglia che attende il cedimento del suo garante Berlusconi, credono davvero che vogliamo allearci con loro? Oppure sono i media e la gente a crederlo? Ma non è quello che pensiamo noi, confondere un accordo su dei temi con un’alleanza è come confondere un contratto d’affetto con l’amicizia”.