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POLITICA

La crisi di governo

Governo, Cottarelli da Mattarella per l’incontro informale: "Attendo sviluppi"

Il premier incaricato è salito al Colle per aggiornare il capo dello Stato sui lavori per la formazione del nuovo esecutivo.  "Possibile un governo politico, attendo sviluppi"

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Il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, è salito questa mattina al Quirinale per un colloquio informale con il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Subito dopo Cottarelli è andato alla Camera dei Deputati.

In riferimento ad alcune ricostruzioni apparse sulla stampa, in ambienti vicini al presidente del consiglio incaricato Cottarelli si fa osservare:"Durante l'attività del Presidente del Consiglio incaricato per la formazione del nuovo Governo sono emerse nuove possibilità per la nascita di un Governo politico. Questa circostanza, anche di fronte alle tensioni sui mercati, lo ha indotto - d'intesa con il Presidente della Repubblica - ad attendere gli eventuali sviluppi".




Il nulla di fatto di ieri
Ieri il presidente del Consiglio incaricato è salito al Colle dove avrebbe dovuto sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri e invece, come visto, ha lasciato il Quirinale dopo un colloquio con il Capo dello Stato senza rilasciare alcuna dichiarazione.

È stata una dura giornata di lavoro per Cottarelli, giunto di buon'ora a Montecitorio nell'ufficio allestito al primo piano, per preparare la sua squadra: un esecutivo snello e con pochi ministri, si diceva. Tutto rinviato.

Arrivando alla Camera in serata, lo stesso presidente del Consiglio incaricato ha detto: "Stiamo approfondendo alcune questioni sulla lista dei ministri, ma non ci vorrà molto". Il premier incaricato ha inoltre detto ad Alessandro Poggi di Night Tabloid: "Sono ottimista. Sto lavorando alla lista dei ministri. Sono contento", ha detto Cottarelli.
 
L'annuncio del consigliere Giovanni Grasso, responsabile della comunicazione del Quirinale.



Fonti del Quirinale: più tempo per lista ministri
Nessuno ha parlato di rinuncia del presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli. Fonti del Quirinale precisano che il rinvio dello scioglimento della riserva è legato solo al bisogno di più tempo per approfondire alcuni nodi legati alla lista dei ministri.

Ipotesi voto a fine luglio
Nel corso dell'incontro al Quirinale, il presidente del consiglio incaricato ha quindi fatto il punto della situazione con il capo dello Stato. Ma nel frattempo aumenta la convergenza tra le forze politiche per votare entro luglio. L'ipotesi riguarderebbe il voto per il 29 luglio. Il Pd, Movimento 5 stelle e Lega chiedono di tornare al voto "il prima possibile, già a luglio". La richiesta è stata avanzata ufficialmente nell'Aula del Senato e ribadita tramite le dichiarazioni dei leader di partito. 

Il leader della Lega Matteo Salvini a Di Martedì ha detto: "Non vorrei rompere le scatole agli italiani almeno nel mese di agosto. La cosa certa è che non possiamo avere un governo fantasma che magari aumenta l'Iva e aumenta le tasse sulla benzina e che poi se ne va indisturbato dopo 3-4 mesi. Da questo punto di vista prima è meglio è, sperando che non si voti a Ferragosto". E questa mattina da Pisa - dove si trova per un impegno elettorale - ha chiesto al Capo dello Stato di indicare la data delle elezioni spiegando che gli italiani alle urne faranno giustizia per quanto è successo.

A ribadire la contrarietà della Lega al voto in estate arrivano le parole di Gian Marco Centinaio, dagli studi di Agorà. "Stiamo continuando a dire che noi siamo disponibili ad andare al governo".  E conclude: "Noi continuiamo a dire che una maggioranza in Parlamento esiste", ha concluso Centiniaio. 

Dello stesso avviso il Presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, molto critica fina a questo momento nei confronti di Salvini e Di Maio, che avvisa "A questo punto siamo anche disponibili a rafforzare quella maggioranza - M5s-Lega - con FdI perchè crediamo che bisogna fare tutto quello che cìè da fare in questo momento per tirare fuori l'Italia dalla situazione di caos nella quale rischia di gettarsi". 

Luigi Di Maio, leader del M5s, a chi gli chiedeva se il movimento sia favorevole ad andare al voto a fine luglio inizi agosto ha risposto: "Per me va bene se si vota il prima possibile". 

Questa mattina dai microfoni di Radio anch'io, il capogruppo al Senato di M5s Danilo Toninelli torna a parlare del contratto di governo e spiega: "Siamo tornati a 24 ore fa, se non prima. Non c'è l'impuntatura su Paolo Savona, ma sul contratto di governo. Savona è diventato la via per attuare questo contratto. E' irrinunciabile la possibilità di avere persone che garantiscano l'attuazione di quel contratto". 




Il capogruppo del PD al Senato Andrea Marcucci rispondendo alle domande dei cronisti ha dichiarato. "Votare a luglio? Se c'è l'accordo si può fare. Dopo la fiducia deve esserci lo scioglimento delle Camere. Poi il governo deve modificare la normativa per il voto degli italiani all'estero per il quale basta un decreto".