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POLITICA

"Non mi interessa cambio del governo ma la gestione della pandemia"

Governo, Renzi: "Approviamo il Recovery, ma spendiamo bene i soldi"

"Mai chiesto la conta in Aula, Conte ha detto 'ci vedremo in aula', non siamo noi a cercare la conta" ha precisato poi il leader Iv a proposito delle tensioni con il premier. Orlando: "Accordo non chiuso, ma bene Recovery a riparo"

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"A me del cambio di Governo interessa zero. Il problema non è come si cambia il governo, ma come si affronta questa pandemia. Io sono antipatico, non guardate me, ma guardiamo la sostanza. Noi abbiamo il maggior numero di morti, , il peggior livello di Pil e il paese che ha fatto le chiusure più toste, io dico non buttiamo via i soldi che abbiamo. Non ci frega nulla delle poltrone, ma non si buttino via i soldi che non torneranno mai più. O li spendiamo bene o spendeteli senza di noi. Io voglio avere la coscienza a posto".Lo ha detto il leader Iv Matteo Renzi a Rtl 102.5. "Approviamo questo benedetto Recovery, che sono in larga parte prestiti e vanno spesi per creare posti di lavoro, per dare soldi alla sanità. Il 22 luglio ho detto 'spendiamo i soldi', se qualcuno mi dice 'facciamo veloci' io dico 'corri, presenta questo Recovery, e usiamolo ma in cose utili'".

Poi sullo scontro con il premier e l'ipotesi di andare alla conta in Senato ha precisato: "Io non ho mai chiesto la conta in Aula, Conte ha detto 'ci vedremo in aula', non siamo noi a cercare la conta, noi chiediamo più vaccini, più soldi a cultura e teatro, ai giovani. Su questi temi è possibile essere accusati come irresponsabili? Sui post danno tutti ragione a noi ma io voglio vederlo nei documenti, quando ci daranno documenti lo saprò dire" aggiungendo che "se ora Conte e Casalino vogliono la conta in aula spero solo che abbiano fatto bene i conti dei numeri"

Infine a proposito del ruolo del Capo dello Stato in merito a un'eventuale crisi di governo in questa fase, e all'ipotesi di messa in sicurezza del Recovery plan, ha aggiunto: "Il presidente della Repubblica ha detto parole che tutti noi condividiamo, ma suggerisco di non tirarlo per la giacchetta. E' un arbitro, non si mette a dire a un dirigente politico 'fai questo o quest'altro'".

Orlando: "Accordo non chiuso, ma bene Recovery a riparo"
L'accordo in generale non lo darei per fatto, ci sono molte questioni aperte. Ma sul Recovery siamo contenti che sia passata la nostra linea. Non è una cosa di questo governo e di questa maggioranza, è fondamentale che si metta in sicurezza e che non si intralci il percorso per portarlo in Parlamento". Così il vicesegretario Pd Andrea Orlando, a Agorà, dopo le parole di Matteo Renzi che ha dato il via libera all'approvazione del Recovery plan.

Bettini: "Conte punto di equilibrio imprescindibile"
In Italia "siamo di fronte a una sorta di 'tempesta perfetta. Occorre arginarla e non aiutarla a divampare". Lo dice in un'intervista al 'Corriere della Sera' l'esponente del Pd Goffredo Bettini.   "Si deve andare presto al sodo: decidere, lavorare,rinunciare alle ripicche e alle tattiche estenuanti. Si deve dare una guida serena e solida agli italiani" spiega. In queste ore "Conte ha ribadito la sua volontà unitaria. Si sono compiuti passi in avanti decisivi sul Recovery plan". Una volta approvato"si tratta di stabilire un accordo solenne, vincolante e chiaro circa le priorità di un programma di fine legislatura. Altro che rimpastino. Stiamo parlando di cose da fare, non di qualche ministero da distribuire".

I passaggi da compiere "li decideremo insieme". Innanzitutto "con Conte e rispettando la sensibilità del presidente Mattarella". Un governo più politico "è una garanzia per la stabilità dello stesso Conte. A condizione che prevalga un sentimento di lealtà e di solidarietà per un'impresa comune". Renzi "vuole dei cambiamenti. E questo può andar bene. Li ha sollecitati anche il Pd. Ma poi mette in campo una quantità di proposte che sembrano voler più demolire che ricostruire. E lo fa con troppa arroganza". Non è il momento di"rottamare, ma di ripartire per ricostruire". Zingaretti in questo "sta tenendo la barra dritta".   Le elezioni "sarebbero una storica sconfitta per tutti".Bettini non pensa che "si possa sostituire Renzi con un gruppo di responsabili. Anche se ritengo utile interloquire in particolare con quella parte liberale di Forza Italia che in questi giorni ha posto questioni politiche con grande responsabilità e intelligenza". Ci possono essere convergenze"sulla giustizia, sulla legge elettorale proporzionale e su altri nodi da sciogliere". L'attuale premier "ha lavorato bene e il Pd lo sostiene con il suo profilo autonomo, ma con la massima convinzione. È per noi un punto di equilibrio imprescindibile. Altri scenari non ci appartengono".   Il rapporto con Renzi "nelle settimane passate è stato problematico, ma franco e intenso", mai, da parte del Pd, "volto a ordire manovre di accerchiamento. Siamo un grande partito che dialoga con tutti".