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ECONOMIA

Risponde così alle ipotesi di un suo secondo mandato nel governo Renzi

Saccomanni, se chiamato come ministro ci rifletterò

Il titolare di via XX settembre a Bruxelles smentisce di essere stato contattato per il nuovo esecutivo. Sulla situazione economica: "Abbiamo ereditato un'economia che si contraeva del 2% a trimestre, ora cresce moderatamente o almeno non si contrae più"

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Fabrizio Saccomanni
Bruxelles
ll ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ha parlato in conferenza stampa a Bruxelles. A proposito di una sua possibile riconferma a via XX settembre ha detto di non aver ricevuto comunicazioni: "Non sono stato contattato da nessuno e se mi contatteranno ci rifletterò". Saccomanni ha poi risposto con una battuta all'eventuale "arrivederci" a Bruxelles da ministro: "non lo so - ha sorriso - mia moglie è contraria".

Sul nuovo esecutivo
"Ora ci sarà un cambio di governo, capisco che c'è domanda di accelerazione su altri fronti, ma i capisaldi della politica di bilancio non sono in discussione". "Riconfermo - ha aggiunto - che effettivamente l'instablità politica è un fattore che ha un suo peso sulle economie". Ecco perché "quanto prima si risolve questa fase di incertezza in Italia, tanto meglio. E questo - ha concluso - è anche l'auspicio dei colleghi con i quali ho parlato in questi giorni".

Sulla situazione economica
La crescita del Pil italiano nell'ultimo trimestre dell'anno scorso è stata inferiore alle attese del governo ma, ha sottolineato Saccomanni, "abbiamo ereditato un'economia che si contraeva del 2% a trimestre, ora cresce moderatamente o almeno non si contrae piu'". Come ha spiegato, le stime di +0,2/+0,3% non tenevano conto delle incertezze politiche: "Avevamo avuto la fiducia il 2 ottobre - ha detto Saccomanni - e le incertezze hanno grosse ripercussioni sulle scelte di consumatori e cittadini". 

Se Italia supera 3% poi paga conseguenze
Saccomanni: se l'Italia supera 3% poi paga conseguenze "Ritengo di no": così il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni risponde a chi gli chiede se l'Italia possa permettersi di sforare il 3% del deficit. "Non esiste una regola che impedisce all'Italia di andare oltre il 3%: ci vada, poi però paga le conseguenze di credibilità, reputazione, reazioni sul mercato e sanzioni".

Verso l'Ecofin
Ora occorre "Fare un periodo di riflessione e arrivare poi all'Ecofin di marzo per vedere di raggiungere una conclusione definitiva. E' un po' la tecnica negoziale classica, ci sono diverse parti in causa, il compromesso definitivo lo si vuole per gli ultimi minuti. Insomma se si raggiunge troppo presto viene poi rimesso in discussione".