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POLITICA

Il rebus della crisi

Governo, Zingaretti: "Serve discontinuità, troveremo soluzione"

La conferenza stampa al Nazareno: "L'Italia non capirebbe un rimpastone"

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"Siamo al lavoro per un patto di governo, non per costruire ultimatum, veti o contrapposizioni", ha detto il segretario Pd, Nicola Zingaretti, in conferenza stampa. "L'Italia non capirebbe un rimpastone del governo caduto", ha spiegato Zingaretti.

"Non crediamo al modello del contratto, con due programmi paralleli",  ha detto il segretario del Pd, nella sede del partito dopo il primo tavolo programmatico per la possibile formazione di un nuovo governo.

E sui nomi dice: "In un governo di svolta e discontinuità la discontinuità credo debba essere garantita anche da un cambio di persone, ci sono opinioni differenti ma ribadisco la mia posizione, anche convinto che si troverà una soluzione in un confronto. Noi ci impegneremo per trovarla e sono convinto che la troveremo. Al momento ancora non si è determinata".

"Siamo molto preoccupati per la situazione economica e finanziaria", ha detto Zingaretti. "Bisognerà lavorare sul rinnovamento per una nuova stagione anche nelle politiche economiche", ha aggiunto. 

M5S: soluzione è Conte, Italia non può aspettare il Pd 
"La soluzione è Conte, il taglio dei parlamentari e la convergenza sugli altri 9 punti posti dal vicepresidente Di Maio. Non si può aspettare altro tempo su delle cose semplicemente di buon senso. E' assurdo. L'Italia non può aspettare il Pd. Il Paese ha bisogno di correre, non possiamo restare fermi per i dubbi o le strategie di qualcuno". Così il M5S in una nota diffusa dopo la conferenza stampa di Zingaretti.

Di Maio a Zingaretti: Conte unico nome
In mattinata, a quanto apprende l'Ansa da fonti qualificate, era avvenuta una telefonata tra il capo politico M5S Luigi Di Maio e il segretario Dem. Nel corso della conversazione, Di Maio ha ribadito di non accettare alcun veto su Giuseppe Conte. "Tutto il M5S è leale a Conte ed è l'unico nome come premier", ha sottolineato il leader del M5S a Zingaretti.

Il segretario del Pd  ha ribadito il no a un Conte bis, per i motivi che aveva già spiegato al leader M5s. Secondo quanto riferiscono fonti della segreteria Dem, Zingaretti avrebbe espresso "malessere" per gli "ultimatum" da parte dei Cinquestelle. Le fonti riferiscono che "si lavora comunque a una soluzione".

Ma il M5S ha successivamente rincarato la dose: "Nessun confronto è possibile davanti ai veti, come quello che continua ad arrivare sul premier Giuseppe Conte. Se non si sciolgono i veti e non otteniamo le garanzie adeguate per il Paese diventa tutto molto difficile". E aggiungono: "Dire di no a Conte per trovare altri nomi figli di strategie politiche, significa indebolire il Paese. Non vorremmo che fosse una scusa per tornare al voto. In tal caso Zingaretti e i suoi devono essere chiari".

E Grillo è tornato oggi a elogiare Conte. In un post sul suo Blog, in cui vengono passati in rassegna i contenuti postati durante la settimana, il garante M5S pubblica nuovamente un estratto dell'articolo del 23 agosto dedicato al Presidente del Consiglio dimissionario. " 'Saluto con grande piacere il Professor Giuseppe Conte, lo abbiamo visto attraversare una foresta di dubbi e preoccupazioni maldestre, faziose e manierate, che ha saputo superare grazie a dei requisiti fondamentali per la carica che è destinato a ricoprire: la tenuta psicologica e l'eleganza nei modi' ", si legge nel post di Grillo - "scrivevo a proposito del nostro Presidente del Consiglio, a maggio del 2018 e questo è il mio pensiero a distanza di un anno".

Renziani: "Zingaretti accetti la sfida del M5s, via libera a Conte"
"Zingaretti accetti la sfida del M5s, via libera a Conte per formare un esecutivo di svolta sui contenuti e sulla compagine ministeriale". E' quanto fanno trapelare in queste ore fonti parlamentari renziane che spingono per l'accordo. "Il segretario - sostengono - si ricordi che è ancora possibile un governo con Salvini reinsediato al Viminale. Per questo il Pd deve mantenere la barra dritta, e lavorare ad una alleanza riformatrice, anche con Conte premier". 

Fico si sfila: "Resto a Montecitorio"
"Roberto Fico ricopre l'incarico di Presidente della Camera dei Deputati e intende responsabilmente dare continuità al suo ruolo". Lo rendono noto fonti vicine alla Presidenza della Camera dei Deputati.

Il nome del presidente della Camera come premier di un governo giallorosso era emerso nella serata di ieri. Un nome gradito al Pd, "un ottimo punto di partenza" nelle trattative in corso con M5S, dopo il no all'ipotesi di un Conte bis. Già da giorni una parte dei parlamentari pentastellati si era espressa a favore della premiership di Fico.

Il presidente della Camera - seppure nel rispetto della terzietà del suo ruolo - appoggerebbe comunque la linea dei vertici del Movimento 5 Stelle, i quali stanno lavorando per un Conte bis. E c'è chi non manca di evidenziare come il rapporto tra Fico e il premier uscente sia sempre stato all'insegna della massima cordialità.

Fonti di Palazzo Chigi hanno smentito, intanto, contatti telefonici tra il premier Giuseppe Conte, impegnato al G7 a Biarritz, e il vice premier Luigi Di Maio, riportati oggi da alcuni media. Alcuna lamentela o doglianza è stata mossa da Conte al leader del Movimento, si precisa. Anzi, Conte è stato chiaro: in questo momento dobbiamo lasciare che i leader delle forze politiche possano lavorare per verificare se può nascere un'intesa programmatica solida e sostenibile, che possa realizzare un ampio programma riformatore.