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Coronavirus

Draghi venerdì al centro vaccinale di Fiumicino

Piano vaccini e misure anti-Covid: venerdì le decisioni in Consiglio dei ministri

Si attendono altri dati per prendere le decisioni. Sul tavolo le raccomandazioni da parte del Cts per una nuova stretta, già dal prossimo weekend, per frenare la diffusione del virus. Patuanelli: "Chiusure a Pasqua come a Natale"

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Dopo la riunione tenuta a Palazzo Chigi tra i rappresentanti del Governo e quelli del Comitato tecnico- scientifico sull'emergenza Covid, i prossimi passi del governo prevedono entro la giornata di domani l'esame dei nuovi dati sulla diffusione del contagio e successivamente verranno presi in esame approfondimenti condotti con le Regioni e con le Province autonome.

Convocato per venerdì il Consiglio dei ministri che avrà il compito di valutare l'adozione di eventuali misure.

Sulla stretta nei weekend, che potrebbe essere estesa a tutta Italia, fonti presenti al tavolo di confronto avevano spiegato, al termine della cabina di regia, di stare "ancora valutando, anche perché alcuni dati sono attesi nelle prossime ore".

Alla riunione per un primo esame sul recente parere del Comitato tecnico scientifico in merito alle nuove misure di contrasto alla pandemia hanno partecipato, oltre al presidente del Consiglio, Mario Draghi, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, il ministro della Cultura, Dario Franceschini, il ministro delle Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, il ministro della Salute, Roberto Speranza, il ministro dell'Economia e delle finanze, Daniele Franco, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, il Segretario generale di Palazzo Chigi, Roberto Chieppa, il Capo di Gabinetto, Antonio Funiciello, il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro e il direttore del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli. Alla riunione partecipa anche il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi.

Le misure sul tavolo
Ristoranti chiusi a pranzo e anticipo del coprifuoco di due o tre ore nelle zone gialle. Il Cts intende questo per rafforzamento delle misure nei territori con minor contagio da Coronavirus. Sul tavolo l'obiettivo di fermare la curva epidemiologica andando a modificare il Dpcm (molto probabilmente il nuovo testo sarà pronto la prossima settimana) entrato in vigore appena sabato scorso.

Una stretta che si andrà a sommare all'inserimento del parametro dei 250 casi per 100 mila abitanti - facilitando così l'ingresso delle Regioni in zona rossa - e all'ipotesi di adottare in tutta Italia le massime restrizioni nei weekend. La velocità con cui si stanno diffondendo le varianti del Coronavirus preoccupa tutto l'esecutivo, dentro il quale ci sono comunque due anime: una più rigorista rappresentata da Roberto Speranza, un'altra più aperturista in cui si riflettono le posizioni di Forza Italia e Lega.

In questa partita - anche a fronte delle pressioni di oggi di Matteo Salvini, che ha tuonato contro le chiusure nei weekend, rilanciando la necessità di 'interventi mirati, senza chiudere tutto' - spetterà a Gelmini e Giorgetti mitigare le proposte del Cts. La sintesi come sempre sarà fatta da Mario Draghi, che analizzerà con cura i dati di oggi e domani, da cui dipenderanno il peso delle misure che saranno inserite per modificare il decreto.

Patuanelli: "Chiusure a Pasqua come a Natale"
Il modello delle zone a colori "deve essere mantenuto e con misure più restrittive dove i 21 parametri delle misure di contagio definite per legge sono più alti.  Comunque, nel periodo pasquale alcune misure più restrittive andranno implementate, come abbiamo fatto a Natale: zone rosse nei festivi e prefestivi nel periodo intorno a Pasqua". 

Lo ha detto Stefano Patuanelli, capo delegazione M5s al governo e membro della cabina di regia, nonché ministro delle politiche agricole, a Porta a Porta, su Rai1.

Tra gli elementi in discussione, ha detto il ministro, "si somma un parametro oggettivo, 250 casi ogni 110mila abitanti, che viene parametrato al coefficiente di riempimento delle terapie intensive nell'aggregato dei sette giorni. Limite sopra il quale, secondo il Cts, vanno in crisi i presidi ospedalieri sull'ordinarietà. Un parametro oggettivo, già utilizzato per le scuole e credo sarà utilizzato per l'individuazione delle zone rosse. la discussione è ancora in corso".

Su Pasqua, Sabato santo e Pasquetta, "le prossime 48 ore saranno dedicate alla condivisione del percorso con le regioni e poi alla condivisione alla popolazione" ha precisato Patuanelli.

Vaccini
Un altro fronte aperto è quello dei vaccini, per cui si attende il primo approvvigionamento di 6,5 milioni di dosi e il secondo più sostanzioso, tra aprile e maggio, di 36,8 milioni di dosi da Pfizer, AstraZeneca e Moderna. Con questo quadro, se confermato, potrebbe essere rispolverata, si apprende da diverse fonti di governo, l'ipotesi di un lockdown nazionale concentrato in un paio di settimane per procedere a una vaccinazione di massa'.

Questa mattina la notizia che dei 4 milioni di vaccini in più rispetto al previsto, negoziati dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, 532mila dosi aggiuntive saranno consegnate nelle ultime due settimane di marzo all'Italia. In due giorni, osservano fonti di Palazzo Chigi, il quadro sui vaccini è cambiato: ora ci sono e si tratta di ottimizzare la parte logistica. A quello stanno lavorando incessantemente il commissario straordinario all'emergenza, Paolo Francesco Figliuolo, e il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

Draghi venerdì al centro vaccinale di Fiumicino
Fonti di Palazzo Chigi annunciano che già nel weekend ci potrà essere una comunicazione in merito al nuovo piano vaccinale. Le prime indicazioni potrebbero già arrivare nel discorso che il premier Mario Draghi terrà in occasione della visita venerdì del centro vaccinale di Fiumicino alle 11.30. I vaccini ci sono. Si tratta ora di dare l'impulso decisivo alla campagna vaccinale.

Di Maio: "Con blocco export Italia prima a dare segnale"
"L'Italia ha dato un primo segnale, per prima, sul fatto che non si possano esportare vaccini verso paesi che non sono in situazione di difficoltà quando in Europa molte case farmaceutiche non stanno onorando gli impegni presi". Lo ha detto, parlando con Vista, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio spiegando la decisione di bloccare le dosi destinate all'Australia. "Quindi, per quanto ci riguarda, applicando un regolamento europeo sulla scorta di norme europee per noi non si puo' autorizzare l'export di vaccini prodotti sul suolo italiano o europeo finché non ci vengono garantite tutte le dosi che sono previste dai contratti", ha aggiunto. 

L'urgenza è dettata dai dati che arrivano quotidianamente. Secondo i dati del ministero della Salute, si registrano 22.409 nuovi casi con 361.040 tamponi (Indice di positività al 6,2%). Nelle ultime 24 ore si registrano altri 332 morti, che portano il totale delle vittime a 100.811 da inizio pandemia. Salgono ancora i ricoveri in terapia intensiva, dove ci sono attualmente 2.827 persone (+71 da ieri). Sono 2.535.483 i guariti in  totale (+13.752). Ieri si sono registrati 19.749 casi con 345.336 tamponi e tasso al 5,7%; le vittime del Covid-19 ieri sono state 376.