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ITALIA

L'uomo si trovava nel Centro di permanenza per rimpatri

Gradisca: il migrante georgiano non è morto a causa di percosse, cautela dalla Procura

Il medico legale: "Occorrerà attendere l'esito degli esami tossicologici e istologici, ma intanto possiamo dire che non ci sono lesioni traumatiche importanti". Il pm: "Non escludiamo al cento per cento cause di tipo violento"

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Il cittadino georgiano detenuto al Cpr di Gradisca d'Isonzo, Vakhtang Enukidze, e morto in ospedale alcuni giorni fa, non sarebbe deceduto a causa di percosse ricevute. Lo ha confermato all'agenzia Ansa Lorenzo Cociani, medico legale del Garante dei detenuti.

"Per avere un quadro completo degli esami occorrerà attendere l'esito degli esami tossicologici e istologici, ma intanto, macroscopicamente, possiamo dire che non ci sono lesioni traumatiche importanti", ha specificato Cociani. Il medico legale ha definito questa una "buona notizia", che segue "varie boutades che sono state quantomeno inopportune, pronunciate da più parti".

Garante per i detenuti: decesso per edema polmonare
La morte è stata imputata a un edema polmonare, si tratta di capire cosa l'abbia provocato" ha detto l'avvocato Riccardo Cattarini, che rappresenta il Garante nazionale per i detenuti. "Come ha riferito il nostro consulente, non ci sono segni evidenti di percosse sulle spoglie mortali del povero migrante georgiano", ha specificato il legale. "A questo punto non ci siamo opposti alla concessione del nullaosta per la sepoltura - ha proseguito Cattarini - per dare a questa famiglia la possibilità di seppellire il proprio caro: la Procura ha già agito in tal senso. Non abbiamo ritenuto di sollecitare ulteriori approfondimenti oltre a quelli che il medico legale ha già eseguito" e i cui risultati si potranno conoscere tra "alcune settimane".

Pm cauto, presto per certezza cause
"Non escludiamo al cento per cento cause di tipo violento": c'è una prima indicazione che arriva dall'autopsia, ma occorre "prudenza" ed è presto per dare"un'indicazione precisa e univoca". Lo ha affermato il Procuratore di Gorizia Massimo Lia in relazione alle cause della morte del migrante georgiano.

L'uomo è morto sabato 18 gennaio, in ospedale, dopo essere stato trovato privo di conoscenza su un materasso appoggiato a terra, dentro la sua cella. Il 14 gennaio aveva avuto un violento litigio con un migrante egiziano in attesa come lui dell'espulsione. Per sedare la rissa erano stati chiamati i poliziotti. Secondo alcune testimonianze avrebbe ricevuto dei colpi inferti alla nuca e alla schiena per immobilizzarlo. La procura di Gorizia ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio volontario.