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MONDO

"Grave preoccupazione" per la sua salute

WikiLeaks, Julian Assange trasferito nel reparto ospedaliero del carcere

Assange, 47 anni, sta scontando una condanna a 50 settimane di prigione nel Regno Unito per aver infranto la libertà condizionale nel 2012.  ​Proprio oggi sarebbe dovuto intervenire in videoconferenza all'udienza sulla richiesta di estradizione presentata dagli Stati Uniti, che gli hanno contestato 17 capi d'accusa

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Il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, è stato trasferito nel reparto ospedaliero del penitenziario di Belmarsh, nel Regno Unito, dove è detenuto dal mese scorso. Lo ha reso noto la stessa organizzazione, che in un comunicato ha espresso "grave preoccupazione" per le sue condizioni di salute. Assange, 47 anni, sta scontando una condanna a 50 settimane di prigione nel Regno Unito per aver infranto la libertà condizionale nel 2012 ed essersi rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador, dove è rimasto fino allo scorso aprile, per evitare l'estradizione in Svezia, dove era ricercato per stupro.

"Le condizioni di salute di Assange erano già molto peggiorate dopo sette anni trascorsi nell'ambasciata ecuadoriana, in condizioni incompatibili con i diritti umani fondamentali - si sottolinea nel comunicato -. Durante le sette settimane a Belmarsh, la sua salute ha continuato a peggiorare e ha perso molto peso. La decisione delle autorità penitenziarie di trasferirlo nel reparto ospedaliero dice tutto".

L'udienza per l'estradizione negli Stati Uniti
Proprio oggi Assange sarebbe dovuto intervenire in videoconferenza all'udienza sulla richiesta di estradizione presentata dagli Stati Uniti, che gli hanno contestato 17 capi d'accusa, tra cui la violazione della legge sullo spionaggio per la pubblicazione di documenti secreti diplomatici e militari nel 2010.

Ecuador: no a libertà dietro cauzione per Ola Bini
La giustizia dell'Ecuador ha respinto ieri a Quito una richiesta di libertà dietro cauzione per Ola Bini, un esperto di informatica svedese vicino al fondatore di Wikileaks  arrestato l'11 aprile quando si accingeva a lasciare la capitale ecuadoriana alla volta del Giappone. Lo riferisce il quotidiano Metro. La difesa, ricorda il giornale nella sua edizione online,aveva chiesto la scarcerazione di Bini in attesa del processo in cui dovrà rispondere dell'accusa di attacco al sistema informatico ecuadoriano. Il giudice Yadira Proaño ha però respinto la richiesta dei difensori sottolineando che l'imputato, arrestato lo stesso giorno in cui l'Ecuador ha messo fine all'asilo di Assange nella sua ambasciata a Londra, non ha mostrato "volontà di collaborare con l'indagine in corso".