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MONDO

Le divisioni nella maggioranza

Grecia, per Tsipras battaglia si sposta nel Parlamento di Atene.Syriza si spacca, la destra si sfila

Nel Parlamento di Atene, chiamato a rispondere entro mercoledì sulle sei riforme
principali, si annuncia una battaglia cruciale. Nonostante il probabile appoggio delle opposizioni, la partita interna di Tsipras rischia di essere molto complicata, tale da lasciar pensare ad un rimpasto tra lunedì e martedì, con una nuova coalizione di
governo

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L'accordo raggiunto a livello europeo adesso metterà alla prova il governo di Alexis Tsipras, senza escludere polemiche e lo scenario di elezioni anticipate. "La realtà è che l'Europa vuole che il governo di Tsipras cada" è la frase di moda nei corridoi del Parlmento greco. Tanto che il ministro della Difesa Panos Kammenos ha annunciato che il suo partito Anel non sosterrà l'accordo.

La spaccatura con 'Piattaforma di sinistra', l'ala radicale di Syriza, si è già consumata. Un rimpasto di governo è dato praticamente per certo, anche se la resa dei conti a livello di politica nazionale potrebbe essere rinviata a settembre, quando e se la fase acuta della crisi sarà stata auspicabilmente superata. In quel momento, Tsipras probabilmente andrà a elezioni anticipate, forte di un consenso che ancora oggi, in base agli ultimi sondaggi dà Syriza al 38,5%. Intanto il premier può contare su un governo di unità nazionale 'de facto'. Nea Demokratia, To Potami e Pasok hanno votato compatti a favore del piano di riforme due giorni fa. Il leader di ND, Vangelis Meimarakis, dopo aver partecipato al pre-vertice con Angela Merkel e Jean Claude Juncker ha chiesto sì a Tsipras di "farla finita con i giochi tattici" ma ha anche assicurato che lo sosterrà in Parlamento. Sulla stessa linea il discusso leader di To Potami, Stavros Theodorakis, considerato esponente dei 'poteri forti' greci (armatori e proprietari di catene televisive).

E naturalmente non possono che appoggiare Tsipras i socialdemocratici del Pasok, visto quanto si stanno spendendo per la Grecia Francois Hollande, Matteo Renzi e tutto il Pse (che oggi ha rimesso in riga persino il vicepremier tedesco, Sigmar Gabriel). E se anche in Grecia non mancano le critiche per la tattica negoziale di Tsipras, a nessuno oggi è sfuggita l'importanza di un passaggio chiave: l'assicurazione data dal Cremlino di forniture gratis di energia per Atene. Una Grecia senza l'assillo di bolletta energetica potrebbe affrontare la Grexit senza eccessivi traumi.