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ECONOMIA

Il ministro ellenico

Grecia, Varoufakis: "Deciderà il popolo greco, l'Eurogruppo ha danneggiato la sua credibilità"

Al termine della riunione dei ministri dell'economia e della finanza dell'Ue, Varoufakis definisce "grave" la decisione di non prorogare gli aiuti e dice: "Il referendum non è sull'euro"

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La decisione dell'Eurogruppo di non accettare la richiesta di Atene di estendere il programma di aiuti per alcune settimane, in modo da consentire alla Grecia di tenere il referendum sulle proposte dei creditori, "danneggia la credibilità dell'Eurogruppo e il danno potrebbe essere permanente, specialmente visto che c'è una alta probabilità che (i greci) votino contro la nostra raccomandazione come governo". Lo ha dichiarato in conferenza stampa il ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, al termine dell'Eurogruppo che ha appena ripreso i lavori senza di lui.

"Ho spiegato ai colleghi dell'Eurozona perché non potevamo accettare le proposte", ha aggiunto il ministro, "i termini dell'accordo erano recessivi, i numeri dei finanziamenti non tornavano e non c'erano elementi che suggerissero che il piano avrebbe posto fine alla crisi".

Ed a proposito del referendum in programma il prossimo 5 luglio, Varoufakis ha detto: "Chiunque dica che questo è un referendum sull'euro dice una cosa falsa, questo non è un referendum sull'euro. Non ci sono disposizioni nei trattati europei sull'uscita dell'euro, ci sono previsioni solo sull'uscita dall'Unione europea. Qualunque ipotesi di uscita dall'euro violerebbe i trattati Ue".

Referendum che, al di là delle sfumature, sarà a questo punto decisivo. "Noi agiamo a nome dei greci. Se i greci di diranno di firmare firmeremo, qualunque cosa questo richieda", ha spiegato Varoufakis sottolineando che il mandato elettorale che ha ottenuto il governo Tsipras, con il 36% dei voti al partito Syriza, non basta a prendere una decisione importante. "Per una decisione del genere - ha detto il ministro greco - ci vuole come minimo il 51%".