Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Grecia-alla-vigilia-del-voto-Varoufakis-accusa-i-creditori-di-terrorismo-86f39a2f-91d4-440b-a35d-739c87336c34.html | rainews/live/ | true
MONDO

I sondaggi fotografano un testa a testa

Grecia alla vigilia del voto. Varoufakis accusa i creditori di "terrorismo"

Sabato pre-referendum in Grecia, Ft accusa il governo di preparare prelievi forzosi su conti correnti bancari dei cttadini. Il ministro delle Finanze smentisce: "Solo calunnie". La maggior parte delle banche è chiusa da lunedì scorso. Domenica i greci saranno chiamati alle urne per il referendum sulle nuove misure di austerità previste dai creditori internazionali

Condividi

Vigilia dell'atteso referendum in Grecia per dire 'sì' oppure 'no' all'ultima bozza di accordo dei creditori internazionali. Il Paese è spaccato a metà come dimostrano le due manifestazioni in piazza ieri sera nel centro di Atene: due cortei separati per esprimere la propria idea in vista del voto, sia i sondaggi, dai quali emerge un testa a testa fra 'sì' e 'no'. 

Varoufakis accusa i creditori di "terrorismo"
Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, in un'intervista al quotidiano spagnolo El Mundo, ha accusato i creditori internazionali della Grecia di "terrorismo" smentendo e bollando come "maliziosa" la notizia data dal Financial Times secondo cui si preparerebbe un prelievo forzoso del 30% sui depositi di oltre 8.000 euro. Una preoccupazione in più per i greci da giorni in fila per ritirare poche decine di euro al bancomat, e che ieri hanno anche appreso che, in assenza di un intervento della Bce, la liquidità delle banche è assicurata solo fino a lunedì sera. Il ministro ha bollato come "calunnie" le accuse del giornale finanziario americano scrivendolo in un post su Twitter: 


 Eba, taglio a depositi bancari contro legge Ue
Un taglio ai depositi bancari dei greci "sarebbe contro la legge dell'Unione Europea" ha detto anche il presidente dell'Eba, l'European banking authority, Andrea Enria, affermando di non essere a conoscenza di tale ipotesi e preannunciando un ricorso immediato per "violazione delle norme Ue" se la misura dovesse essere adottata. 

Presidente Unione banche: il prelievo forzoso non è neanche ipotesi
Su queste due preoccupazioni è intervenuta anche Louka Katseli, presidente dell'Unione delle Banche greche, che ha ammesso che dopo lunedì "ci sarà un problema serio di finanziamento" delle banche se non verrà attivato l'Ela (Emergency Liquidity Assistance) della banca centrale. "Le decisioni della Bce (che dovrebbe prenderle lunedì mattina) determineranno il quadro del finanziamento delle banche per i giorni successivi", ha aggiunto. Parlando della notizia riferita dal Financial Times, Katseli l'ha categoricamente smentita: "E' del tutto inesistente e maligna" ha tagliato corto ricordando che i depositi sono garantiti fino a 100.000 euro (anche se il giornale diceva che la Grecia ha solo 3 miliardi nel fondo assicurativo che dovrebbe coprirli). "Non esiste neanche come ipotesi, per nessuna banca" ha concluso. 

Le due manifestazioni parallele per il sì e per il no
La breve campagna per il referendum che deve accettare o respingere gli accordi con i creditori internazionali della Grecia si è conclusa ieri sera ad Atene con due manifestazioni parallele e contemporanee: una, per il No, nella piazza Syntagma, l'altra, per il Sì, nello stadio Kallimarmaro (lo stadio Olimpico). Una sfida tra piazze affollate e determinate mentre l'economia del Paese annaspa, le banche restano chiuse con lo spettro della fine della liquidità già martedì, e l'incertezza sul futuro che regna sovrana. Grandi folle - anche se più consistente quella per il No (25 mila, secondo la polizia, contro 17 mila) - ad entrambe le manifestazioni, a segnalare l'importanza che i greci attribuiscono a questa consultazione. Al corteo del 'no' sono scoppiati scontri fra polizia e manifestanti, ma la situazione è subito rientrata. Gli scontri hanno coinvolto una decina di persone vestite di nero che portavano bandiere rosse e gli agenti hanno lanciato granate stordenti.

Ultimo appello di Tsipras per il "no": stare in Ue con dignità
A piazza Syntagma è intervenuto lo stesso premier Tsipras per il suo ultimo comizio prima del referendum: "Domenica diamo tutti insieme un messaggio di democrazia e dignità al mondo, un messaggio di speranza a tutti i popoli. Domenica non decidiamo se stare in Europa ma di vivere con dignità in Europa, lavorare e prosperare in Europa, essere uguali fra uguali" ha detto Tsipras. "Oggi tutta l'Europa guarda voi, il popolo greco, i 3 milioni di poveri e gli 1,5 milioni di disoccupati. Oggi tutto il pianeta guarda piazza Syntagma, dove è nata la democrazia", ha aggiunto chiedendo ai greci di "fare nuovamente la storia nel luogo in cui è nata la democrazia" e di dire "un grande e orgoglioso no agli ultimatum" dei creditori.

Testa a testa nei sondaggi 
Per la rilevazione condotta dall'istituto demoscopico Public Issue per il quotidiano Avgi, organo di Syriza, il 43% è a favore del no e il 42,5% appoggia il sì, mentre gli indecisi si aggirano intorno al 9%. Testa a testa anche secondo una rilevazione di Alco per il quotidiano Proto Thema, anche se in questo caso in leggero vantaggio sembra il sì con il 41,7%, mentre il no si attesterebbe al 41,1% e gli indecisi sarebbero il 10,7%. La situazione sembra comunque piuttosto volatile: in un sonadaggio pubblicato stamattina dal periodico Ethnos, lo stesso istituto Alco dava il sì al 44,8% e il no al 43,3%, con gli indecisi all'11,8%.